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Luoghi comuni e verità sulla psoriasi

Luoghi comuni e verità sulla psoriasi

È ancora scarsa l'informazione sulla psoriasi, patologia cronica dai risvolti negativi sulla qualità di vita per oltre 1 milione di persone.

Il 29 ottobre è la Giornata Mondiale della Psoriasi, malattia che spesso compare in giovane età e che è gravata da una serie di luoghi comuni infondati (per esempio che sia una Patologia trasmissibile) dovuti soprattutto alla scarsa informazione. La psoriasi, dunque, non è assolutamente contagiosa.

È una malattia infiammatoria cronica per la quale le cellule della pelle si riproducono in una determinata area ogni 3-6 giorni invece che ogni 28, provocando chiazze squamose in rilievo. Colpisce oltre il 3% della popolazione in Italia cioè più di 1 milione e mezzo di persone (nel mondo sono 80 milioni, cioè tra il 2 e il 5% di tutta la popolazione).

In un terzo dei casi esordisce tra i 10 e i 20 anni e, comunque, quasi sempre entro i 30 anni. È una delle più frequenti malattie diagnosticate dal dermatologo eppure resta ancora poco conosciuta. Al punto tale che la Psoriasi è di recente entrata a pieno titolo nell’agenda della salute globale dell’OMS, che sollecita una maggiore sensibilizzazione pubblica. Soprattutto perché l'impatto negativo della psoriasi sulla qualità della vita è una delle conseguenze più importanti di questa patologia: è una malattia che si vede e, per questo, i pazienti si sentono stigmatizzati. Al punto tale che i sintomi che non coinvolgono la pelle, per esempio nella forma di Artrite psoriasica, sono percepiti da chi ne soffre come meno 'pesanti' di quelli cutanei.

I dermatologi, quindi, oltre a trattare la patologia non possono trascurare i possibili effetti negativi indotti dai problemi che i pazienti incontrano nella loro relazione con gli altri e nei rapporti sessuali anche quando la gravità della malattia è bassa.

La psoriasi non costituisce una minaccia per la propria vita, ma chi ne è colpito potrebbe essere esposto a maggior rischio di diabete, artrite psoriasica, patologie cardiache e depressione.

Ne esistono varie forme che si definiscono per localizzazione, severità ed aspetto ma quella più comune rimane la psoriasi a placche che rappresenta l’80% dei casi. Un paziente, però, può sviluppare più di un tipo di psoriasi in una volta sola o nel corso del tempo, per questo è importante conoscerne forma e severità, così da determinare assieme al medico il piano terapeutico più efficace.  

È, infatti, una patologia cronica ma può essere controllata con terapie adeguate e capaci di migliorare la qualità della vita delle persone ammalate. Sono numerose ormai le scelte terapeutiche, sia locali che sistemiche, in base alle caratteristiche e allo stadio di gravità della malattia.

In particolare i farmaci biologici sono uno dei maggiori progressi ottenuti dalla medicina negli ultimi anni in campo terapeutico e consentono di trattare anche persone con psoriasi moderata o severa che non abbiano risposto ai trattamenti convenzionali o che abbiano difficoltà a tollerare le terapie convenzionali.

Alla base dell’approccio, però, rimangono cinque regole da seguire:

  • farsi seguire da un dermatologo; 
  • seguire scrupolosamente le indicazioni del proprio specialista;
  • avere un’alimentazione corretta, soprattutto stando attenti a non prendere o perdere peso troppo rapidamente perché questo peggiora la psoriasi;
  • evitare il fumo;
  • avere uno stile di vita sano e fare sport.
Ultimo aggiornamento: 28 Febbraio 2023
3 minuti di lettura
Commento del medico
Prof. Sergio Chimenti
Prof. Sergio Chimenti
Specialista in Dermatologia e venereologia

Questa malattia, che ricordiamo colpisce prevalentemente in età giovanile, tende a far sentire chi ne soffre stigmatizzato ed è proprio per questo motivo che è nato il progetto 'Sulla mia pelle'.

Si tratta di un’iniziativa di sensibilizzazione sulla patologia promossa da Janssen in collaborazione con il Giffoni Film Festival, le Società Scientifiche SIDEMAST e ADOI, oltre all’Associazione Pazienti (ADIPSO).

Il progetto punta sulla fantasia e la creatività dei giovani attraverso un concorso video, che sarà on line sul sito dedicato, proprio a partire dal 29 ottobre, Giornata Mondiale della Psoriasi.

In un’epoca in cui l’immagine conta così tanto, comunicare attraverso il format video, credo avrà immediatezza e il giusto appeal per diffondere la conoscenza della psoriasi, soprattutto tra i giovani e aiuterà a vincere lo stigma e i falsi miti che ancora ci sono su questa malattia.

Non dimentichiamo, infatti, che non è una malattia contagiosa e che può essere curata grazie alle nuove terapie biologiche che portano a grandi risultati. Oggi è malato di psoriasi soltanto chi ancora vuole esserlo.

Anche il medico quindi gioca un ruolo fondamentale, perché deve essere in grado di aiutare e soprattutto comprendere i propri pazienti, essendo rassicurante ed aiutando a superare le difficoltà che essi affrontano costantemente.

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