Tumori,
I Paesi più vulnerabili sono soprattutto in Asia, dove in alcune città le concentrazioni di pm10 arrivano a toccare anche punte di 70 microgrammi per metro cubo, contro i 20 considerati il limite massimo. Ma anche i Paesi occidentali non possono dirsi al sicuro, soprattutto perché la popolazione invecchia sempre di più e gli
E ancora, livelli di ossidi di zolfo e azoto sembra potranno aumentare del 90% e del 50%, le emissioni serra del 50% e il consumo d’acqua del 40%. Insomma, spiegano gli esperti, un concentrato di elementi negativi che accende la miccia di una bomba ad orologeria e che va neutralizzato con una strategia di intervento comune. Uno studio britannico conferma che l’inquinamento prodotto dai gas di scarico di auto e aerei uccide più degli incidenti: nel 2010 circa settemila persone sarebbero morte a causa dell’inquinamento stradale o aereo e 1850 sono state le vittime degli incidenti stradali; inoltre ogni anno si verificano cinquemila morti premature legate all’inquinamento derivante dalle automobili e duemila per i gas di scarico degli aerei.
E proprio per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di combattere l’inquinamento e di prendersi cura dei propri polmoni è nato il progetto 'Breathing Himalaya - impariamo a respirare'. Ne sono promotori l'Associazione Comitato Ev-K2-CNR e Interactivecom e il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca.
L’obiettivo è quello di raccontare attraverso le immagini i risultati delle ricerche scientifiche del Cnr sulle malattie respiratorie nei villaggi della Valle del Khumbu, alle falde dell’Himalaya, dove anche tra la popolazione Sherpa si registra un’elevata Incidenza di b
E ciò non a causa dell’inquinamento stradale, ma a causa dei bracieri alimentati da sterco secco di yak che bruciano tutto il giorno e tutta la notte all’interno delle case per combattere il freddo. La fuliggine prodotta dalla bruciatura contiene particelle di micron talmente piccole che riescono a penetrare nei polmoni e a danneggiarli.