Una condizione non tanto rara se si leggono i dati resi noti dall’Ospedale San Camilo-Forlanini di Roma qualche mese fa che rivelano come negli ultimi cinque anni siano aumentati addirittura del 25% gli INTERVENTI per cambiare sesso e come questo boom abbia riguardato anche interventi sui bambini, nati con un sesso incerto o affetti da disordini della differenziazione sessuale.
Ma cosa sono i disordini della differenziazione sessuale? Si tratta di un insieme di patologie caratterizzate da un anomalo o mancato sviluppo degli organi genitali e riproduttivi e dove spesso le caratteristiche fisiche non coincidono con quelle cromosomiche.
Ad esempio geneticamente un individuo può avere entrambi i cromosomi X (ed essere quindi di sesso femminile) e avere le ovaie, ma anche il clitoride di dimensioni tanto grandi da sembrare un pene e i testicoli; questa condizione è chiamata 46, XX DSD ed è nella maggior parte dei casi collegata ad una malattia congenita chiamata iperplasia adrenale, nella quale si verifica una carenza di un enzima indispensabile per la produzione di importanti ormoni che regolano la giusta produzione di androgeni.
Oppure un individuo può essere geneticamente di sesso maschile ma avere testicoli assenti (o ritenuti nell’addome) e organi genitali apparentemente femminili, in tal caso si parla di malattia 46, XY DSD (detta anche sindrome di Morris o "sindrome delle belle donne") caratterizzata spesso da una Sindrome da insensibilità agli androgeni per cui l’organismo è insensibile all’azione di questi importanti ormoni.
La sindrome di Morris colpisce 1 neonato su 13mila ed è considerata a tutti gli effetti una malattia rara e come tale inclusa nella lista delle malattie rare del Ministero della Salute. Ma esistono anche disordini della differenziazione sessuale caratterizzati dalla fusione di caratteristiche femminili e maschili, dalla replicazione di una terza copia del Cromosoma sessuale o dall’assenza di uno dei due cromosomi (è il caso delle donne affette dalla sindrome di Turner che hanno un cromosoma X in meno).