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Psicologi e psichiatri in cattedra per insegnare l’empatia ai futuri medici

Psicologi e psichiatri in cattedra per insegnare l’empatia ai futuri medici

All'Università di Milano parte un piano di studi mirato ad aumentare empatia ed umanità nei giovani oncologi.
In questo articolo:

Un medico empatico migliora le cure


Se il medico dimostra umanità ed empatia nei confronti del paziente, migliora la risposta alle cure ed anche l’adesione ai trattamenti. 
Alcuni studi condotti negli anni scorsi su migliaia di pazienti diabetici hanno dimostrato che se il paziente viene seguito da un medico empatico riesce a controllare meglio e con maggiore efficacia la malattia. Uno studio portato avanti dall’Azienda Sanitaria Locale di Parma giunse alla conclusione che avere un medico empatico significa tenere sotto controllo in modo più efficace Emoglobina glicata e colesterolo.
Inoltre la ricerca aveva concluso che i ricoveri legati a complicanze gravi sono strettamente legati al grado di empatia del medico. I pazienti seguiti da medici più attenti alle paure degli assistiti e più umani hanno un rischio inferiore di essere ricoverati per complicanze acute.
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Medici a lezione di "umanizzazione"

Avere un medico che sostiene il paziente nella gestione delle sue paure e che si dimostra empatico ed attento è una delle più diffuse aspettative dei pazienti e proprio per migliorare la comunicazione tra medico e paziente e il grado di empatia dei camici bianchi è partito presso l’Università Statale di Milano un piano di studi lezioni di Umanizzazione.
Le lezioni sono partite presso il Dipartimento di Oncologia e vedranno salire in cattedra professori di psicologia che offriranno agli aspiranti oncologi e infermieri gli strumenti adatti per comunicare con i pazienti e per instaurare con loro un migliore rapporto di comprensione.
La Cattedra di Umanizzazione avrà proprio lo scopo di costruire una nuova classe di medici che mettano al centro non solo le proprie competenze diagnostiche e terapeutiche ma anche quelle legate alla capacità di ascolto e comprensione e che siano in grado di stabilire una relazione umana profonda con le persone che hanno in cura.
Quella presentata a Milano non è una novità. Presso il al Policlinico universitario Paolo Giaccone di Palermo gli psichiatri sono in cattedra già da due anni per insegnare una materia chiamata "Comunicazione e relazione medico-paziente".
Ultimo aggiornamento: 05 Febbraio 2016
3 minuti di lettura
Commento del medico
Dr. Giovanni Delogu
Dr. Giovanni Delogu
Specialista in Psicoterapia
La notizie è eccezionale. Sono certo che una nuova schiera di medici di nuova generazione prenderà sinceramente in considerazione l’integrità della persona, non solo fisica ma anche psicologica. 
L’empatia è una grande dote, se saputa calibrare.
Ed è proprio vero che costituisce buona fetta di un outcome terapeutico. 
Il mio parere è che dovrebbero nascere corsi del genere in tutte le facoltà di medicina italiane considerato che la buona relazione medico-paziente costituisce a mio avviso il 50% del successo terapeutico. 

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