Gli uomini di razza bianca rappresentano i soggetti maggiormente coinvolti negli studi clinici finalizzati a testare farmaci, terapie e gli effetti di nuove scoperte in ambito scientifico. Ciò fa sì che alcune fette di popolazione non vengano adeguatamente rappresentate nei trial clinici, ad esempio i bambini e le donne.
Pensiamo alla
Il Women's Health Initiative (WHI) ha visto coinvolte più di 68mila donne in menopausa che sono state divise in vari gruppi: alcune assumevano la Terapia ormonale combinata, alcune solo estrogeni ed altre un placebo. Risultato: dopo 10 anni i ricercatori hanno posto fine allo studio perché era evidente che gli ormoni mettevano a rischio la salute delle donne.
E allora i ricercatori hanno continuato a portare avanti lo studio per indagare sugli effetti che altri interventi sanitari, da modifiche alimentari all’integrazione di vitamina D e calcio, potevano avere sulle donne. Le migliaia di dati raccolti in questi decenni nell’ambito del WHI sono a disposizione di scienziati e studiosi. Ecco una sintesi delle principali evidenze emerse da questo studio:
- terapia ormonale in menopausa: l’uso a lungo termine di estrogeni e progestinici espone ad un aumento del rischio di
cancro al seno ,infarto, ictus , emboli anche se sembra diminuire il rischio di tumore al colon e fratture all’anca e può aumentare l’aspettativa di vita nelle donne che hanno subito un’isterectomia. Ogni paziente ha una sua storia personale che va presa in debita considerazione prima di prescrivere una terapia ormonale.
- Dieta: l’alimentazione a basso contenuto di grassi fa bene ma non è sufficiente a ridurre significativamente il rischio di malattie cardiovascolari o di tumore al seno o al Colon. È indispensabile integrare una sana alimentazione con l’esercizio fisico regolare.
- Integratori: l’assunzione di calcio e vitamina D può contribuire ad aumentare la densità ossea dell’anca, ma non è sufficiente a ridurre il rischio di fratture. E nemmeno a ridurre il rischio di tumore al colon, quindi bisogna valutare se ne valga davvero la pena.
- Zuccheri e soda: le donne che bevevano due o più bibite gassate al giorno hanno un maggiore rischio di infarto, ictus ed altri disturbi cardiaci. Anche se i ricercatori non sono riusciti a dimostrare l’esistenza di un collegamento diretto, consigliano fortemente di limitare il consumo di zuccheri.
Melanoma : se si è ad alto rischio di melanoma l’assunzione quotidiana di acido acetilsalicilico può contribuire a ridurlo del 20%. Inoltre questo farmaco offre numerosi benefici, come una protezione nei confronti di malattie cardiovascolari. Il medico valuterà la situazione di ogni paziente prima di prescrivere un’eventuale terapia quotidiana.