Che cos’è l’Epatite E
L'epatite E è una malattia del fegato causata dal Virus dell'epatite E (Hev) particolarmente diffusa nei Paesi in via di sviluppo dove la mancanza d'acqua e le condizioni igieniche precarie favoriscono la diffusione del virus.
Segni e sintomi dell’Epatite E
La forma acuta dell’Epatite E ha una incubazione di circa 2 - 8 settimane e un andamento simile a quello dell'Epatite A. L’Epatite E non diventa cronica ma sono frequenti episodi di Epatite fulminante soprattutto nelle donne in gravidanza.
I segni e i sintomi dell’epatite E sono simili a quelle di altri tipi di epatite virale acuta come comparsa di febbre, stanchezza e dolori articolari, perdita di appetito, dolore addominale, nausea e vomito, ittero e feci di color argilla.
Cause e trasmissione dell’Epatite E
Analogamente a quanto avviene per l’Epatite A, il virus dell'epatite E di solito si sviluppa per via oro-fecale. La fonte di infezione più comune è l'acqua contaminata. Altre vie di trasmissione individuate sono:
- quella alimentare per consumo di carni infette crude o poco cotte e di frutti di mare;
- trasfusione di emoderivati infetti;
- di madre in figlio.
Chi è a rischio di contrarre virus dell’Epatite E
Chiunque può ammalarsi di Epatite E ma i soggetti che viaggiano in un paese in via di sviluppo dove l'epatite E è endemica possono essere maggiormente esposti al rischio di entrare in contatto con il virus Hev. Il virus è attualmente diffuso nei Paesi Asiatici, nell'America Centrale e nell'Africa del Nord.
Diagnosi di Epatite E
La diagnosi di Epatite E si effettua mediante analisi del sangue e il rilevamento di anticorpi specifici IgM e IgG.
Terapie dell’Epatite E
Attualmente non vi è alcun trattamento disponibile, non esiste un vaccino specifico, in grado di trattare l’Epatite E per cui la prevenzione è l'approccio più efficace contro la malattia.
Come prevenire l’Epatite E
Il rischio di infezione e di trasmissione da Epatite E può essere ridotto curando l’igiene personale e l’igiene nella manipolazione e nella preparazione dei cibi.
Fonti: