È un'infezione provocata da un batterio Gram negativo chiamato Neisseria gonorreae che attacca la bocca, il Retto e l'apparato genitale. Il batterio si sconfigge facilmente con la somministrazione di antibiotici. Se non trattata, la Gonorrea può allargarsi verso l'utero e le tube e condurre alla Sindrome infiammatoria pelvica, provocando sterilità o gravidanze extrauterine.
Se contratta durante la gravidanza, la malattia può infettare il bambino al momento del parto, causando infezioni agli occhi. I figli di donne affette da gonorrea, infatti, vengono trattati, immediatamente dopo il parto, con nitrato di argento proprio per contrastare questi effetti negativi.
I sintomi della gonorrea, che fanno la loro comparsa dopo circa 10 giorni dal contagio, sono solitamente minzione dolorosa, perdite ematiche durante i rapporti sessuali e secrezioni vaginali giallastre. La comparsa della sindrome infiammatoria pelvica, che ne consegue in assenza di trattamento, porta, invece, febbre, vomito, perdite ematiche tra una mestruazione e quella successiva e crampi addominali.
Negli uomini, invece, la gonorrea si presenta con minzione dolorosa e fuoriuscita di pus dal pene. Se anche il retto è stato attaccato, altri sintomi sono ano arrossato, secrezioni mucose e sangue nelle feci.
La diagnosi di gonorrea viene posta tramite PCR alla ricerca di DNA batterico nelle urine, con esame citologico delle secrezioni mucose oppure con l'analisi di un campione di muco coltivato per 48 ore su un terreno selettivo. La terapia si fonda essenzialmente sulla somministrazione di antibiotici.