Milano, 7 giu. (AdnKronos Salute) - Il contenitore, a volte, è più importante del contenuto. E' il caso per esempio dei bicchieri da vino, secondo un esperimento condotto in un locale di Cambridge da un gruppo di scienziati della Behaviour and Health Research Unit (Bhru) dell'ateneo della cittadina britannica: se il calice è più grande, anche se la quantità di liquido versato resta la stessa, le persone tendono a bere di più. I consumi aumentano del 10% circa, spiegano gli autori su 'Bmc Public Health'.
"Servono più ricerche per confermare il risultato ottenuto", premette Theresa Marteau, direttrice della Bhru. Ma se l''effetto bicchiere' venisse provato anche da altri studi, "si potrebbe pensare di autorizzare la vendita di alcol solo se l'esercizio commerciale utilizza bicchieri al di sotto di una certa 'taglia'".
Ricerche precedenti hanno già indicato un legame tra dimensione dei contenitori e consumi. Una revisione Cochrane pubblicata di recente dalla Bhru ha infatti dimostrato che l'associazione vale per i cibi e le bevande non alcoliche, ma per quelle alcoliche finora non erano state raccolte evidenze. Da qui il test condotto al 'The Pint Shop' di Cambridge da metà marzo a inizio luglio 2015. Il locale è suddiviso in 2 aree, una bar e una ristorante. In entrambe si vende vino, in porzioni da 125 o 175 millilitri, servito in bicchieri standard da 300 ml. Per 16 settimane, ogni 15 giorni i proprietari dell'esercizio hanno cambiato la taglia dei bicchieri alternando quella standard con una più grande (370 ml) o una più piccola (250 ml). Gli scienziati hanno così calcolato consumi aumentati del 9,4% con i bicchieri 'large' rispetto ai normali. In particolare, l'incremento era del 14,4% nell'area bar e dell'8,2% nella zona ristorante.
Le ragioni non sono chiare. Ma Rachel Pechey della Bhru chiama in causa una sorta di illusione ottica: "Una delle IPOTESI potrebbe essere che i bicchieri più grandi cambiano la percezione della quantità di vino contenuta, portando il consumatore a bere più velocemente e a ordinarne ancora". E benché l'effetto contrario - bicchiere più piccolo, consumi inferiori - non sia stato osservato, l'esperimento suggerisce che nella lotta all'abuso di alcol il bicchiere potrebbe fare la differenza.
"Servono più ricerche per confermare il risultato ottenuto", premette Theresa Marteau, direttrice della Bhru. Ma se l''effetto bicchiere' venisse provato anche da altri studi, "si potrebbe pensare di autorizzare la vendita di alcol solo se l'esercizio commerciale utilizza bicchieri al di sotto di una certa 'taglia'".
Ricerche precedenti hanno già indicato un legame tra dimensione dei contenitori e consumi. Una revisione Cochrane pubblicata di recente dalla Bhru ha infatti dimostrato che l'associazione vale per i cibi e le bevande non alcoliche, ma per quelle alcoliche finora non erano state raccolte evidenze. Da qui il test condotto al 'The Pint Shop' di Cambridge da metà marzo a inizio luglio 2015. Il locale è suddiviso in 2 aree, una bar e una ristorante. In entrambe si vende vino, in porzioni da 125 o 175 millilitri, servito in bicchieri standard da 300 ml. Per 16 settimane, ogni 15 giorni i proprietari dell'esercizio hanno cambiato la taglia dei bicchieri alternando quella standard con una più grande (370 ml) o una più piccola (250 ml). Gli scienziati hanno così calcolato consumi aumentati del 9,4% con i bicchieri 'large' rispetto ai normali. In particolare, l'incremento era del 14,4% nell'area bar e dell'8,2% nella zona ristorante.
Le ragioni non sono chiare. Ma Rachel Pechey della Bhru chiama in causa una sorta di illusione ottica: "Una delle IPOTESI potrebbe essere che i bicchieri più grandi cambiano la percezione della quantità di vino contenuta, portando il consumatore a bere più velocemente e a ordinarne ancora". E benché l'effetto contrario - bicchiere più piccolo, consumi inferiori - non sia stato osservato, l'esperimento suggerisce che nella lotta all'abuso di alcol il bicchiere potrebbe fare la differenza.
Ultimo aggiornamento: 07 Giugno 2016
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