Pochi giorni fa è stato firmato il decreto che autorizza la distribuzione, in via straordinaria, degli anticorpi monoclonali quale misura di contrasto al Covid-19, insieme ai vaccini. Ecco come funziona questa nuova cura.
Cosa sono gli anticorpi monoclonali?
Gli anticorpi monoclonali sono farmaci biologici che sopperiscono alle difese immunitarie e il loro uso è in grado di ridurre la carica virale dei soggetti positivi in modo significativo.
Dal punto di vista biochimico sono molecole complesse che iniettate nell'organismo vengono riconosciute come “anticorpi alleati” a contrasto dell’infezione, in quanto ricalcano la struttura degli anticorpi specifici sviluppati in risposta alle aggressioni del virus nei soggetti convalescenti colpiti da Covid-19.
Come il plasma, sono anticorpi artificiali “esogeni” ovvero sostituiscono quelli prodotti dall'individuo stesso in seguito all'esposizione al virus o al vaccino, ma in più hanno il vantaggio di industrializzare il loro processo produttivo.
Anticorpi monoclonali: come agiscono contro il Covid?
Gli anticorpi monoclonali elaborati dalle aziende farmaceutiche in risposta alle aggressioni del Sars-CoV-2 e approvati in via straordinaria dall’Aifa – Agenzia Italiana del Farmaco, sono ad oggi: quelli realizzati dall'azienda farmaceutica Eli Lilly e quelli creati dall'azienda Regeneron, già registrati e distribuiti in Usa e Germania. Non si è ancora espressa su questi medicinali invece l’agenzia europea Ema, che ha solamente avviato la revisione clinica dei risultati.
La somministrazione avviene mediante infusione endovenosa da effettuarsi in un tempo di 60 minuti, seguiti da altri 60 minuti di osservazione per una pronta e appropriata gestione di eventuali reazioni avverse gravi.
Una volta iniettati gli anticorpi monoclonali sono capaci di diffondersi, in breve tempo attraverso il sangue, in tutti i tessuti e organi per scovare e neutralizzare la proliferazione di virus Sars-CoV-2 e delle sue varianti.
Chi può beneficiare delle cure con anticorpi monoclonali?
Le persone più idonee al trattamento farmacologico con gli anticorpi monoclonali sono tutti i soggetti di età superiore ai 12 anni, positivi al Covid-19 ma non ospedalizzati né in ossigenoterapia.
L’infezione deve essere in una fase precoce (insorta da non più di dieci giorni) con sintomi di grado lieve-moderato. Sono inoltre favoriti al trattamento coloro che presentano fattori di rischio come problemi renali cronici, diabete non controllato e immunodeficienze.
Rispetto all'efficacia, dagli studi preliminari è emerso che: il mix di anticorpi di Regeneron sarebbe in grado di ridurre la quantità di virus e abbatterebbe la carica virale; i farmaci di Eli Lilly di abbattere il rischio di ospedalizzazione e morte per Covid-19 del 70% in pazienti ad alto rischio. La loro protezione durerebbe tuttavia solamente per un paio di mesi.
Nonostante ad oggi le terapie con anticorpi monoclonali non possono essere considerate uno standard di cura, la Commissione tecnico scientifica dell'Aifa, ha ritenuto comunque offrire, in via straordinaria e in considerazione della situazione emergenziale, un'opzione terapeutica ai soggetti con malattia lieve/moderata che risultano ad alto rischio di sviluppare una forma grave di Covid-19.
Un nodo cruciale resta il costo elevato del trattamento (che ricadrebbe sulle singole regioni) e la difficoltà logistica di somministrazione. Al riguardo, l’Aifa, sta pensando a infusioni domiciliari di circa un’ora sotto la supervisione di un operatore sanitario, anche se le due aziende stanno cercando di ridurre il tempo a 16 minuti.
L’evoluzione della lotta al Covid-19
A circa un anno dalla comparsa dell’infezione da nuovo coronavirus, possiamo dire che sono stati fatti moltissimi passi avanti per contrastarne la diffusione.
Non solo abbiamo assistito ad un’accelerata senza precedenti sulla produzione di vaccini anti-Covid ma anche alla sperimentazione di terapie con farmaci monoclonali in grado di ridurre la carica virale in modo significativo e abbattere il rischio di progressione della malattia nelle persone molto fragili, suscettibili di aggravamenti, complicanze e morte.
Non bisogna tuttavia abbassare la guardia e agire preventivamente alla comparsa di qualsiasi minimo segnale. Nel dubbio, è possibile controllare i sintomi del contagio consultano l’info-chat Coronavirus di Paginemediche.