La Giornata Mondiale della BPCO (broncopneumopatia cronica ostruttiva) – World COPD Day – si celebra, come ogni anno, il 15 Novembre per fornire informazioni e sensibilizzare l’opinione pubblica nei confronti di questa grave malattia respiratoria.
6 milioni di malati in Italia
Quali sensazioni si provano quando si avvertono mancanza di respiro e stanchezza cronica? In che modo, in queste condizioni, diventa possibile compiere anche le azioni più semplici (come fare la spesa, lavarsi, pulire casa o pagare una bolletta)? Sono interrogativi ai quali chi è affetto da broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) sa dare, purtroppo, una risposta. Stiamo parlando di una patologia respiratoria - contraddistinta da un’infiammazione delle vie aeree, cui conseguono mutamenti strutturali che provocano ostruzione e difficoltà respiratorie – che si stima interessi oltre 380 milioni di persone nel mondo, 6 milioni in Italia, distinguendosi tra le principali cause di mortalità e invalidità.
In tutto il mondo la BPCO causa ogni anno 3 milioni di vittime – 22mila nel nostro paese – e secondo l’allarme lanciato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel 2030 la broncopneumopatia cronica ostruttiva rappresenterà la terza causa di morte nel globo.
Spirometrie gratuite per tutti in occasione della Giornata Mondiale della BPCO
Da qui l’importanza della Giornata Mondiale della BPCO: un appuntamento quello di oggi che in Italia vede in prima linea Federasma e Allergie Onlus impegnate ad organizzare una giornata di informazione ed educazione in merito alle malattie respiratorie, con il sostegno di medici specialisti che effettueranno, da stamani fino alle 18 del pomeriggio, una spirometria gratuita alle persone che intendono controllare il loro respiro (il principale strumento diagnostico per la BPCO è la spirometria, che consente di misurare la capacità polmonare residua).
Tre le location: Milano (Piazza della Scala e centro Commerciale Piazza Portello), Roma (Galleria Alberto Sordi) e Bari (Piazza della Libertà).
Giornata Mondiale della BPCO: il fumo è il primo fattore di rischio
“Da sempre siamo impegnati a sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni in merito all’urgenza di fornire tutti gli strumenti informativi utili per conoscere e prevenire le patologie respiratorie", spiega il presidente di FederAsma e Allergie Onlus Carlo Filippo Tesi. “Queste iniziative" – aggiunge – "hanno un duplice obiettivo: fare capire l’importanza di una diagnosi precoce e scoraggiare quelle abitudini dannose per la nostra salute, come il fumo di sigaretta causa principale della BPCO".
Dunque il fumo rappresenta il principale fattore di rischio della broncopneumopatia cronica ostruttiva ma i sintomi sono talmente aspecifici che spesso questa patologia può passare sottotraccia, tanto che la diagnosi arriva in genere tardiva. Si va dalla tosse cronica alla respirazione faticosa ovvero la dispnea: compare gradualmente nell’arco di diversi anni e nei casi più importanti può arrivare a limitare le normali attività di ogni giorno. Di BPCO non si parla mai abbastanza, ma occorre (prima di tutto) rallentarne e modificarne il decorso.
Occorre sottolineare che la broncopneumopatia cronica ostruttiva non viene mai da sola e, di frequente, accompagna altre patologie, più o meno importanti. E ancora, il quadro clinico di un paziente affetto da BPCO è in grado di peggiorare improvvisamente a causa dell’insorgenza di riacutizzazioni. Dunque l’identikit da tratteggiare è quello di un paziente decisamente complesso, che richiede un monitoraggio incessante ed un eventuale trattamento non solo delle condizioni respiratorie.