Oggi, giovedì 11 febbraio, negli Stati Uniti, in occasione della conferenza annuale dell’American Clinical MEG Society, sarà presentato un nuovo dispositivo di assistenza sanitaria legato alla Magnetoencefalografia (MEG), la tecnica che serve per monitorare il corretto funzionamento cerebrale.
Il nuovo macchinario
Lo sviluppo del macchinario fa capo alla York Instruments Ltd, società inglese specializzata in misure magnetiche e nella loro applicazione e, come ha spiegato il capo dell’ufficio tecnico Gary Green, “questa nuova piattaforma è il risultato del nostro impegno a fornire la migliore tecnologia disponibile MEG alla comunità clinica e alla ricerca sulle neuroscienze”.
Cos'è la MEG
In sintesi, la MEG è una tecnica non invasiva, ancora poco conosciuta, che genera immagini e informazioni sulle reti cerebrali. O meglio, si basa sugli impulsi elettrici che viaggiano tra i neuroni e producono campi magnetici, i quali sono registrati, per l'appunto, dal MEG.
Le caratteristiche dell'esame
Per quanto riguarda l'esame in sé - la cui durata può raggiungere le due ore - al paziente, seduto su una poltrona, viene fatto indossare un casco con sensori attraverso i quali sono rilevati gli impulsi, generando informazioni utili e soprattutto in tempo reale per analizzare il funzionamento del cervello, o meglio dell'attività neurale sia spontanea che evocata, come spiegato in un documento dell'Istituto Neurologico Carlo Besta.
Critici e fautori
C'è, però, da menzionare il fatto che, secondo alcuna letteratura del campo, quest'esame avrebbe dei limiti, ossia dei disturbi che possono alterare il risultato, come i movimenti dell'occhio, i segnali cardiaci e le contrazioni muscolari. Secondo altri invece, la MEG permetterebbe di confermare la Diagnosi di autismo nei bambini con una precisione del 94%.
Le applicazioni
Il dispositivo della York Instruments, comunque, sarà utilizzato nel campo della chirurgia dell’epilessia e nella localizzazione dei tumori. Inoltre, in relazione alla ricerca, lo strumento sarà usato, come appena scritto, negli studi sull’Autismo e i disturbi neuropsichiatrici. Recentamente, infine, la MEG è stata utilizzata anche per studiare processi cognitivi, come l'elaborazione del linguaggio e l'udito.
Per approfondire guarda anche "Manifestazioni e controllo dell'epilessia"