Dall’1 al 7 ottobre si celebra la Settimana Mondiale per l’Allattamento Materno, ideata dalla WABA (World Alliance for Breastfeeding Action), associazione globale di individui, reti ed organizzazioni che promuovono e sostegno l’allattamento al seno.
Nel corso della settimana si terranno conferenze e iniziative per sensibilizzare la popolazione sulla necessità dell’allattamento naturale che, come ricorda anche l'UNICEF attraverso il suo comunicato, “è uno degli investimenti a lungo termine più intelligenti che un Paese possa compiere per il benessere dei suoi cittadini. Sia nei paesi ad alto reddito che in quelli più poveri, i benefici per gli individui, le famiglie e la società includono la fine preventivabile della mortalità infantile, il miglioramento della salute materna e del piccolo, l'incremento degli obiettivi educativi e, in futuro, della produttività”.
Non tutti i Paesi nel mondo, però, celebrano la Settimana ad ottobre: in altri, infatti, è già avvenuta nella prima settimana dello scorso agosto. La differenza è dovuta a semplici ragioni organizzative.
La storia della WABA
L’Alleanza Mondiale per azioni a favore dell’Allattamento al seno è nata il 14 febbraio del 1991 e opera, seguendo i dettami della Dichiarazione degli Innocenti, a stretto contatto con l’UNICEF. Questa dichiarazione, elaborata nel 1990, riconosce che l’allattamento al seno è un processo unico che:
- fornisce un'Alimentazione completa ai neonati e contribuisce al loro pieno sviluppo e alla loro sana crescita;
- riduce i tassi di morbilità e mortalità infantile diminuendo l'Incidenza e la gravità delle malattie infettive;
- giova alla salute delle donne riducendo i rischi di tumore al seno e alle ovaie, aumentando l'intervallo tra una gravidanza e l'altra;
- offre vantaggi economici e sociali sia a livello familiare che a livello nazionale;
- dà alla maggior parte delle donne un senso di soddisfazione se praticato con successo.
La WABA ha adottato una policy molto rigida: non accetta alcuna sponsorizzazione dalle ditte produttrici di latte artificiale, accessori connessi e cibi supplementari. Della WABA, inoltre, fa parte il MAMI (Movimento Allattamento Materno Italiano).
Perché è importante l'allattamento al seno?
“Più si ritarda l’allattamento al seno, più alto sarà il rischio di mortalità neonatale (decesso entro il primo mese di vita)” si legge sul sito dell'UNICEF. “Ritardare l’allattamento da 2 a 23 ore dopo la nascita aumenta del 40% il rischio di morte entro i primi 28 giorni di vita del bambino, mentre prolungare il ritardo oltre le 24 ore comporta un incremento dell’80% del rischio di mortalità neonatale.
A tal proposito France Bégin, Senior Adviser di UNICEF, ha spiegato che “l’allattamento materno è il primo vaccino di un bambino, la prima e la migliore protezione possibile dalle malattie”, sottolineando che “considerato che quasi metà della mortalità infantile globale (0-5 anni) si concentra nelle prime settimane di vita, si comprende quanto sia vero che l’allattamento al seno può fare la differenza tra la vita e la morte”.