Il selfie: da “oggetto” di moda a strumento utile che può addirittura rivelare il tumore al pancreas. Quasi impensabile a dirlo. Eppure esiste un’applicazione per lo smartphone, denominata “BiliScreen” e sviluppata da un team di ricercatori dell’università di Washington, che potrebbe consentire alle persone – scattando, appunto, un selfie – di individuare questo tipo di cancro. Sul proprio sito, l’AIRC – l’Associazione italiana per la ricerca sul cancro – precisa che “le persone più a rischio sono quelle che si trovano nella fascia d'età compresa tra i 60 e gli 80 anni: il tumore del pancreas è assai raro tra chi ha meno di 40 anni”.
App contro il cancro al pancreas
In che modo, ricorrendo a questo sistema innovativo, arriva la diagnosi precoce al pancreas? La risposta è semplice: dalla telecamera dello smartphone, attraverso una serie di algoritmi di visione informatica in grado di rilevare i livelli di bilirubina aumentati nella sclera di una persona oppure nella parte bianca dell’occhio. “La speranza è che le persone possano fare questa semplice prova una volta al mese, nella privacy delle proprie case – spiegano i ricercatori – e che qualcuno possa individuare la malattia abbastanza presto per sottoporsi a un trattamento che potrebbe salvargli la vita”.
“Dagli occhi è possibile comprendere molte cose che riguardano il nostro corpo” incalza Shwetak Patel, docente in Ingegneria Elettronica all’Università di Washington. “Ad esempio, le lacrime possono rivelare il livello di glucosio, così come la parte bianca può mostrare il livello di bilirubina nel sangue”.
L’innovazione come strumento preventivo
Tra i primi sintomi del cancro al pancreas c’è l’itterizia, macchia gialla della pelle e degli occhi provocata (appunto) da un accumulo di bilirubina nel sangue. Purtroppo, chi è affetto da cancro al pancreas lo sa bene: il livello di bilirubina negli occhi aumenta fino a farli divenire gialli (a dimostrazione dello stadio ormai avanzato della malattia).
L’app “BiliScreen” consente di individuare l’aumento della bilirubina – indice anche di altre possibili patologie – prima che sia visibile a occhio nudo. Essere in grado rilevare segni di ittero quando i livelli di bilirubina sono minimamente elevati (ma prima che possano risultare visibili a occhio nudo) può mutare tutto nella diagnosi del tumore al pancreas.
L’intento dei ricercatori è proprio quello di offrire uno strumento innovativo preventivo in grado di individuare l’insorgere della malattia prima che sia troppo tardi. Il problema con il cancro al pancreas, infatti, è che quando iniziano ad arrivare i primi sintomi è già troppo tardi; non è un caso che il tumore al pancreas ha un tasso di sopravvivenza molto basso: appena il 9% negli ultimi cinque anni.
E ancora, precisione e semplicità. Già, perché il test può essere eseguito da chiunque in modo autonomo. Allo stesso tempo, da una ricerca condotta su 70 persone, l’applicazione “BiliScreen” si è rivelata più precisa di un esame del sangue, nonché meno costosa e invasiva.
L’importanza di uno stile di vita sano
L’incremento dell’incidenza del tumore al pancreas preoccupa molto. Sotto accusa ci sono gli stili di vita, con particolare riferimento all’alimentazione scorretta (consumo eccessivo di grassi saturi e scarsa assunzione di verdura e frutta fresca) e all’obesità (causata anche dalla poca attività fisica). Senza dimenticare, però, che tra i fattori di rischio che portano al cancro al pancreas c’è il fumo: la proporzione di carcinoma pancreatico nelle persone che si concedono la sigaretta è dell’ordine del 20-30% negli uomini e del 10% nelle donne.