Sabato 10 settembre si celebrerà la Giornata mondiale contro la fibrillazione atriale, un disturbo del ritmo cardiaco che sono in Italia colpisce 600.000 persone. Scopo dell'iniziativa, istituita dalla Global Atrial Fibrillation Alliance, è aumentare la consapevolezza circa la patologia, il suo impatto sui pazienti, le scelte mediche della loro famiglia e la qualità della vita.
L’attenzione non sarà rivolta solo alla cura e agli strumenti diagnostici ma anche a forme alternative di gestione della fibrillazione atriale, come lo yoga e il perseguimento di uno stile di vita adeguato.
La Giornata si svolgerà principalmente a Milano, in via Gabriele D’Annunzio, e a Napoli, presso l'Ansa San Carlo. Nei due presidi, dalle 9.00 alle 18.00, sarà effettuata gratuitamente la misurazione della pressione arteriosa e del ritmo del Cuore a cura di medici specializzati.
Che cos'è la fibrillazione atriale?
La Fibrillazione atriale è la forma più diffusa di aritmia cardiaca. Le aritmie sono alterazioni del ritmo cardiaco che possono nascere in punti diversi del sistema di conduzione del cuore, compromettendo, in modo più o meno severo, la sua funzione di pompa. Il cuore batte grazie a impulsi elettrici che provocano la contrazione degli atri e dei ventricoli. Quando l'attività elettrica atriale è disorganizzata, celere e scoordinata si parla di fibrillazione atriale.
La diagnosi
La fibrillazione si manifesta con l’irregolarità, spesso rilevante, del ritmo cardiaco. I disturbi che il paziente avverte possono essere molto variabili: può passare da periodi in cui non si accorge di nulla a sensazioni di forte malessere, con difficoltà a respirare e debolezza fisica.
La palpazione del polso, che si presenta irregolare per ritmo, consente di sospettare la patologia; per definire la diagnosi dovranno seguire ulteriori accertamenti specifici (elettrocardiogramma, ecocardiogramma, ecc.), valutando le condizioni generali del cuore e, in particolare, degli atri.
Quali sono i rischi?
La complicanza più grave della fibrillazione atriale è la formazione di coaguli (detti trombi) all’interno dell’atrio che, attraverso la circolazione sanguigna, possono essere spinti verso vari organi causando un blocco locale del flusso del sangue con effetti più o meno dannosi. L’ictus cerebrale è il rischio più serio, ma non l’unico: possono, infatti, verificarsi ischemie agli arti e altri effetti patologici.
La terapia e la prevenzione
Il trattamento della fibrillazione atriale dipende dai sintomi e della storia clinica del paziente. In generale, il medico focalizza l’attenzione su trattamenti in grado di controllare la frequenza cardiaca e ridurre il rischio di emboli sanguigni.
La terapia si avvale soprattutto di farmaci in grado di ridurre in maniera efficace il rischio di formazione di emboli che provocano l’ictus cerebrale e il processo di coagulazione del sangue.
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