Mercoledì 25 aprile si celebra la Giornata Mondiale contro la Malaria, promossa a livello internazionale dall’Organizzazione mondiale della Sanità. “Ready to beat malaria”: pronti a sconfiggere la malaria è il tema scelto per l’edizione 2018.
«Un tema che sottolinea lo sforzo collettivo della comunità globale verso un mondo completamente libero dalla malaria», spiega quest’anno l’Oms. «Se da una parte esso richiama ai progressi fatti nella lotta a una delle malattie più antiche nella storia dell’umanità – continua l’ente internazione per la salute – dall’altro richiama l’attenzione sulle tendenze portate alla luce dal report sulla malaria del 2017». Dal documento emerge in particolare che:
- la risposta globale alla malaria è a un bivio: dopo un periodo di grande successo nel controllo della malattia, adesso il progresso è in una fase di stallo;
- il ritmo attuale delle attività di prevenzione e controllo non è sufficiente a raggiungere gli obiettivi fissati per il 2020 (cioè la riduzione del 40% dei casi di malattia) all’interno del Global Technical Strategy for Malaria 2016–2030, il programma dell’Oms stabilito per aiutare i paesi endemici a controllare e sconfiggere la malaria;
- i paesi endemici si stanno muovendo in due direzioni: quelli che stanno cercando di eliminare la malattia, e quelli che hanno riportato al loro interno un significativo aumento dei casi.
Per queste ragioni, nel 2018 l’Oms rincara la dose e chiede maggiori investimenti e una copertura più ampia per la prevenzione, la diagnosi e la lotta alla malaria.
Giornata Mondiale contro la Malaria, ancora 445mila morti l’anno
La malaria è fra le parassitosi più gravi, nonchè la seconda malattia infettiva al mondo per morbilità e mortalità dopo la tubercolosi.
Nel World Malaria Report 2017 sono riportati i dati relativi alla malaria nel mondo nel 2016. Globalmente la malaria è ancora presente in 91 Paesi: il numero di casi totali è stato stimato intorno ai 216 milioni, con circa 445 mila decessi. Il documento sottolinea che, sebbene tra il 2010 e il 2016 il tasso di incidenza della malaria nelle aree di endemia sia sceso globalmente del 18% (da 76 a 63 casi per 1000 abitanti), a partire dal 2014 il tasso di riduzione ha subito un arresto e, in alcuni Paesi, ha addirittura invertito il suo andamento (una simile inversione di tendenza è stata osservata anche per il tasso di mortalità).
Circa il 90% dei casi di malaria nel mondo e il 91% dei decessi continuano a provenire dall’Africa, in particolare l’80% del peso globale di questa malattia è sostenuto da 15 Paesi, tutti situati nell’Africa sub-sahariana, fatta eccezione per uno solo, l’India. Quindi mentre nel periodo analizzato per la regione africana viene riportata una diminuzione del 20%, la regione dell’Asia sudorientale ha registrato una diminuzione del 48%, e quella delle Americhe del 22%.
Nelle aree ad alta trasmissione di malaria, i bambini sotto i 5 anni sono particolarmente suscettibili all’infezione, a sviluppare la malattia in forma grave e alla morte. Più di due terzi (70%) di tutti i decessi per malaria si verificano, infatti, in questa fascia di età e nonostante il numero di morti sia diminuito da 440 mila nel 2010 a 285 mila nel 2016, la malaria rimane ancora una delle principali cause di morte nella popolazione infantile. Nell’Africa sub-sahariana, ancora oggi solo il 19% dei bambini colpiti da malaria riesce a ricevere un trattamento a base di artemisinina (ACTs).
Giornala Mondiale contro la Malaria: strategie per un mondo malaria-free
A maggio 2015 l’Oms ha adottato il Global Technical Strategy for Malaria 2016-2030. La strategia fissa obiettivi globali ambiziosi ma raggiungibili, quali:
- Riduzione dell’incidenza di almeno il 90% entro il 2030
- Riduzione dei tassi di mortalità di almeno il 90% entro il 2030
- Eliminazione della malattia in almeno 35 Paesi entro il 2030
- Prevenzione della reintroduzione della malattia in tutti i paesi dichiarati malaria-free.