Colpisce 176 milioni di donne al mondo, è una delle principali cause di infertilità femminile ma, spesso, la diagnosi arriva troppo tardi. L’endometriosi è una malattia che può portare a conseguenze invalidanti sul piano della salute ma anche della gestione della vita quotidiana.
Per questo motivo, anche quest’anno, si celebrerà la quinta Giornata mondiale dell’Endometriosi: sabato 24 marzo, nelle capitali di 55 Paesi, si sfilerà in contemporanea nelle strade all’insegna di una maggiore sensibilizzazione sulla malattia. Pregiudizi e discriminazioni però stendono ancora un velo di silenzio su una patologia invece molto diffusa.
A Roma, la camminata pacifica partirà da Piazza del Popolo per un percorso ad anello. Nel pomeriggio di sabato, inoltre, una delegazione di donne malate si recherà nell'aula magna del dipartimento di Ginecologia ed Ostetricia dell'Ospedale Umberto I, per una tavola rotonda tra associazioni di volontariato e medici.
Nel 2017 il ministero della Salute ha riconosciuto l'endometriosi nei nuovi Lea, livelli essenziali di assistenza, per «dare una risposta – spiegò il ministro Beatrice Lorenzin – alle esigenze di 3 milioni di donne». Ma, secondo le associazioni di riferimento, si potrebbe fare di più perché nel piano sono stati inseriti alcuni esami che servono a poco e tutto questo sulla base di rapporti di tanti anni fa che non prendono in considerazione l'endometriosi infiltrante, la forma più acuta della malattia. C’è, insomma, ancora da lavorare. Intanto si marcia a Roma sotto il segno del giallo, che sarà il colore ufficiale della giornata.
La Million Woman March per l'endometriosi nel mondo è ufficialmente riconosciuta da numerose società scientifiche internazionali, tutte stimolate dall’American Medical Association (Ama) e dall’American College of Obstetrics and Gynecology (Acog) negli Usa.
Endometriosi: di cosa parliamo
L’endometriosi è una malattia causata dalla crescita del tessuto endometriale al di fuori della cavità uterina, generalmente nella pelvi, nelle ovaie, nei legamenti uterini, nella vescica o nell'intestino. È molto dolorosa, e può colpire le donne già dalla prima mestruazione, causando gravi crampi con sanguinamento irregolare e pesante, così come cisti nelle ovaie. Colpisce una percentuale elevata di donne ed è considerata una delle principali cause di infertilità precludendo, così, la possibilità di una gravidanza.
In Italia le pazienti sono poco meno di 3 milioni. A soffrirne è tra il 5% il 10% della popolazione femminile, ma in molti casi la diagnosi arriva troppo tardi, tra i 5 e 10 anni dall'inizio dei sintomi: di solito la malattia viene diagnosticata infatti tra i 25 ei 35 anni di età. Il suo sviluppo, però, inizia già con le prime mestruazioni regolari. Nonostante i progressi nel trattamento del dolore e nel recupero della fertilità, oggi non esiste una cura e poco si sa circa le cause dell'endometriosi.
Giornata Mondiale dell’Endometriosi: tutte le iniziative
In vista della Giornata mondiale dell’Endometriosi, il 23 marzo a Roma, al Centro Sant'Anna Asl Roma 1, chi soffre di endometriosi potrà aiutare la ricerca partecipando al progetto “Studio della componente genetica dell'endometriosi”, sostenuto da Aendo (Associazione italiana dolore pelvico ed endometriosi).
Chi ha affrontato un intervento chirurgico a causa della malattia può, presentando la documentazione, sottoporsi a un prelievo del sangue, primo passo per lo studio del Dna. Lo stesso giorno sono in programma degli incontri informativi e di sostegno a Parma, Rovigo e Rossano Calabro. Il 24 marzo ancora a Roma grande appuntamento per la già citata Marcia Mondiale. E, in alcune scuole del Paese, informazione con gli alunni sulla patologia. A Signa (Firenze) le volontarie dell’Ape onlus (Associazione progetto endometriosi) hanno organizzato una conferenza pubblica su “scelte terapeutiche e compromessi”.
Informazioni su queste e altre iniziative si possono reperire sul sito di Ape all’indirizzo apeonlus.it.