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Le fratture da fragilità ossea sono destinate ad aumentare

Le fratture da fragilità ossea sono destinate ad aumentare

Dopo i 50 anni una donna su tre e un uomo su cinque sono destinati a fratturarsi a causa della fragilità ossea.
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In Italia colpisce oltre 4 milioni di donne e 1 milione di uomini; ogni anno causa più di 90mila fratture del femore associate a fragilità ossea, ma resta ancora largamente misconosciuta e sottovalutata. È l’osteoporosi, a cui è dedicata domani, sabato 20 ottobre il World Osteoporosis Day, la Giornata Mondiale dell'OsteoporosiNel nostro Paese, l’iniziativa prevede un incontro a Roma: la Fondazione Firmo presenta infatti, oggi 19 ottobre, nel Palazzo del Senato, il Report EU6 sull’osteoporosi in Italia. Al convegno prendono parte scienziati e personalità del mondo delle associazioni.

“Una donna su tre e un uomo su cinque vanno incontro a fratture”

Dopo i 50 anni una donna su tre e un uomo su cinque sono destinati a fratturarsi a causa della fragilità ossea. Ma l’impressionante numero di fratture odierno – una ogni tre secondi nel mondo –, non è che l’inizio: le fratture da fragilità ossea, anche in Italia, sono destinata ad aumentare vertiginosamente, molto più di quanto stia crescendo l’aspettativa di vita.

È quello che ci dice il Report EU6, presentato nella capitale. Lo studio internazionale, elaborato da IOF (International Osteoporosis Foundation) e condotto dai maggiori specialisti mondiali del settore, pone a confronto l’Italia con gli altri cinque maggiori Paesi d’Europa (Francia, Spagna, UK, Svezia, Germania) relativamente alla situazione delle fratture da fragilità, fotografando il momento attuale, ma soprattutto prevedendo quale sarà l’incidenza negli anni a venire.

L’incontro in programma oggi sarà l’occasione per celebrare la Giornata Mondiale dell’Osteoporosi ma anche per fare il punto sulla situazione attuale nel nostro Paese e mettere a fuoco le prospettive di cura di una condizione che troppi, secondo Firmo, ritengono a torto un’inevitabile condanna della terza età, ma che ha invece soluzioni mediche.

Sei bufale sulla malattia delle ossa

In vista della Giornata Mondiale dell’Osteoporosi, sul web è possibile consultare un opuscolo che svela sei tra le principali affermazioni false sulla malattia delle ossa.

  1. L'osteoporosi è una condizione naturale legata all'invecchiamento
    Falso. Fattori di rischio, quali familiarità o precedenti fratture da fragilità ossea e menopausa precoce possono condizionare l’esordio della patologia.
  2. Osteoporosi e artrosi sono la stessa cosa
    Sbagliato: la prima è una patologia ossea che colpisce l’intero scheletro. L’artrosi invece è una malattia degenerativa cronica che colpisce le articolazioni.
  3. L’osteoporosi è una malattia femminile
    Non è corretto: anche gli uomini vanno incontro a fratture da fragilità ossea, anche se con una frequenza che è circa la metà di quella delle coetanee donne.
  4. Il latte fa male perché “mangia le ossa” e fa aumentare il colesterolo
    Negli ultimi anni - osservano gli specialisti - è iniziata una campagna di disinformazione sul latte volta a convincere le persone come questo alimento sia pericoloso o inutile. Il latte è invece un alimento raccomandato, che garantisce la necessaria assunzione di calcio, minerale indispensabile per la salute delle ossa.
  5. Basta il sole per la vitamina D: d’estate è inutile continuare ad assumerla
    L’esposizione della cute al sole consente al nostro organismo di produrre vitamina D ma questo potrebbe risultare non sufficiente per chi soffre di osteoporosi e fragilità ossea.
  6. Ho avuto una frattura di femore e sono stata operata: adesso, quindi, sono guarita
    “Assolutamente no - ammoniscono gli specialisti - La frattura di femore non è altro che la manifestazione clinica della fragilità ossea che ne è stata la causa. L'intervento chirurgico stabilizza la frattura, ma non cura la malattia dello scheletro. Quindi, come in tutte le fratture da fragilità, è necessario instaurare precocemente l’idonea terapia farmacologica per ridurre il rischio di nuove fratture”.
Ultimo aggiornamento: 17 Ottobre 2019
4 minuti di lettura

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