La Giornata Mondiale dell’Udito si celebrerà, come ogni anno, il 3 marzo. Nell’occasione, in tutti i paesi del mondo riecheggerà il messaggio lanciato dall’Oms, che ricorda come 1,1 miliardi di persone sono a rischio udito a causa dell’utilizzo improprio di dispositivi audio personali e dell’esposizione ad alti (e nocivi) livelli di rumore.
La perdita dell’udito riguarda soprattutto le persone anziane, ma anche i più giovani non devono sottovalutare il rischio. Ecco perché l’International Ear Care Day rappresenta un momento importante di riflessione e di approfondimento, anche nel nostro paese, in merito ad una problematica troppo spesso sottovalutata.
L'evento in Italia
L’evento si celebrerà in collaborazione con il Ministero della Salute e verrà curato dall’associazione “Nonno Ascoltami!”, con l’obiettivo di promuovere una serie di incontri e di iniziative di sensibilizzazione dislocate su tutto il territorio nazionale. Prima su tutte, la campagna di prevenzione con circa 30 città coinvolte e un comitato scientifico composto da oltre 30 medici specialisti dell’udito. A supporto dell’iniziativa interverranno il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, e il direttore del dipartimento prevenzione dell’Oms, Shelly Chadha, convinti dell’importanza di diffondere una corretta informazione sanitaria ad una sempre più ampia platea.
Le cause di perdita dell’udito
Dai dati resi noti dall’Oms emerge che il 40% delle perdite di udito è provocato da cause genetiche, agevolate da fenomeni come il matrimonio tra consanguinei. Il 31% risulta invece causato da infezioni come morbillo, Parotite, rosolia e meningite, il 17% a complicazioni alla nascita e il 4% dall’utilizzo inconsapevole, da parte delle donne incinte, di farmaci che si rivelano pericolosi per l’udito.
Il ruolo della prevenzione
La Giornata Mondiale dell’Udito accenderà i riflettori, in particolare, sul ruolo della prevenzione – un gesto semplice, un veloce controllo, per scoprire precocemente una Patologia nella maggior parte dei casi risolvibile – e dell’educazione sanitaria nella riduzione delle ipoacusie (l’indebolimento dell’apparato uditivo dovuto a un danno o alla degenerazione di uno o più dei suoi componenti).
“Per prevenire la perdita di udito infantile sono fondamentali la vaccinazione regolare, la limitazione dell’accesso ad alcuni farmaci e la riduzione dei livelli di rumore”, spiega l’Oms in un comunicato. A rimarcarlo attraverso una nota il direttore del dipartimento per le disabilità dell’Organizzazione, Etienne Krug: “Un bambino che fa fatica a sentire può avere difficoltà anche ad imparare a parlare, andare male a scuola ed essere isolato socialmente”.