Il 22% degli incidenti stradali in Italia è causato dal colpo di sonno. Lo sostiene uno studio condotto dal team di Sergio Garbarino dell’Università di Genova, pubblicato sulla rivista scientifica Sleep. Un dato da tenere in considerazione, soprattutto per quanti decidono di mettersi in auto di sera per recarsi nei luoghi di vacanza, cercando di approfittare sia della frescura che del traffico ridotto. La sonnolenza, infatti, è un fattore determinante di rischio. Commentando i risultati della ricerca, il prof. Garbarino, che è anche responsabile della Commissione Associazione Italiana ‘Medicina del Sonno’ (AIMS), ha spiegato che “tutti soffriamo di Sonnolenza a partire da mezzanotte, che raggiunge il suo picco intorno alle 3 di notte. Oltre l’80% degli incidenti è dovuto al cosiddetto fattore umano e, in questa percentuale, è alta l’Incidenza dell’eccessiva sonnolenza”.
Garbarino, poi, ha dato la colpa alla società “che sacrifica il Sonno all’altare della bulimia della vita. Dormiamo sempre meno e le cause sono molteplici. Stress, fattori ambientali o semplicemente per dedicare un po’ di tempo in più ai propri rapporti sociali e familiari. Ma questo incide sulla qualità della vita e sui nostri comportamenti”. Qual è, quindi, il consiglio degli esperti del sonno? “Se si sceglie di viaggiare di notte - suggerisce il prof. Garbarino - verso mezzanotte è meglio fermarsi per un sonnellino di 30 minuti: è veramente l’unico salvavita reale”. Inoltre, bisognerebbe prendere esempio dai poliziotti della stradale che lavorano di notte: “Il loro ‘segreto’ - racconta Garbarino (che è anche membro della commissione del Ministero della Salute per il recepimento della direttiva europea sulle Apnee ostruttive del sonno) - è quello di dormire 90 minuti prima di entrare in servizio. I colpi di sonno così sono drasticamente diminuiti”.
Ovviamente, poi, si devono evitare gli alcolici dopo la mezzanotte, perché sul cervello hanno un effetto che porta sonnolenza. Importante anche non mangiare, prima di mettersi in viaggio, cibi grassi o elaborati, in quanto richiedono molti sforzi digestivi (quindi no, ad esempio, a a fritture e panini super imbottiti con salse pesanti). Attenzione pure ai farmaci: è opportuno, infatti, leggere le controindicazioni per capire se c’è il rischio di sonnolenza.
La parola all'ACI
Sull’argomento ha naturalmente detto la sua anche l’Automobil Club Italiano, ricordando, in una guida sull’argomento, che dormire meno di 5 ore per notte aumenta di 4,5 volte la probabilità di avere un incidente stradale. L’ACI, quindi, sconsiglia di stare svegli per 24 ore perché induce errori alla guida simili a quelli commessi da chi ha livelli di alcool oltre la norma. Attenzione, poi, se si è affetti dalla sindrome delle Apnee ostruttive nel sonno (OSAS) - il più frequente tra i disturbi patologici del sonno e le altre cause mediche della sonnolenza - hanno un rischio di incidente stradale da 2 a 7 volte superiore a quello osservato nelle persone sane.
I sintomi: quando è meglio fermarsi e riposare
Ma come si fa a riconoscere che si è in preda a un imminente colpo di sonno? Innanzitutto, i primi campanelli d’allarme sono rappresentati dallo sbadigliare frequentemente e dal bruciore agli occhi. Altri segni, infine, sono il chinare il capo troppo verso il basso; indugiare sull’acceleratore, zigzagare (anche leggermente); il grattarsi continuamente la testa; la sensazione di irrequietezza; carenza nella percezione e nell’immediata comprensione dei segnali stradali; insorgenza di pensieri confusi, simili ai sogni; tempi di reazione più lenti; scarsa consapevolezza dell’effettiva velocità di viaggio; difficoltà a ricordare gli ultimi chilometri percorsi e i caselli superati.