Roma, 29 feb. (AdnKronos Salute) - Sono 61 mila gli odontoiatri in Italia, un dentista ogni 900 abitanti. Un numero che indica un alterato rapporto tra domanda e offerta: la proporzione ottimale, valutata a livello europeo, è di un dentista ogni 1.646 abitanti. A fotografare lo squilibrio i vertici della professione riuniti sabato per gli Stati Generali dell'odontoiatria, durante i quali si è parlato di programmazione europea, formazione, tutela della salute del cittadino, iniziative per l'accesso alle cure odontoiatriche delle fasce sociali più deboli, INTERVENTI a favore dei giovani professionisti che si affacciano all'attività odontoiatrica, mancato avvio delle scuole di specializzazione, definizione di regole e responsabilità dei professionisti.
"Nel nostro Paese manca un equilibrio tra domanda e offerta. Occorre una programmazione europea", ha detto il presidente della Cao (Commissione Albo odontoiatri) nazionale Giuseppe Renzo, che ha parlato anche di iniziative dirette a sostenere un migliore accesso alla professione per i neo iscritti. "Stiamo anche lavorando per rivedere il sistema di aggiornamento Ecm e per fermare il fenomeno della pletora odontoiatrica", ha aggiunto.
Durante l'incontro il presidente nazionale Andi (Associazione nazionale dentisti italiani), Gianfranco Prada, ha concordato sulla necessità di arrivare alla programmazione degli accessi universitari a livello europeo, e ha illustrato l'iniziativa dell'associazione per gli emendamenti al ddl Concorrenza in grado di garantire che anche le società odontoiatriche non siano governate dalle logiche del capitale, ma dagli aspetti etici e deontologici che sono alla base del lavoro dei professionisti odontoiatri, stigmatizzando azioni di altri sindacati non appartenenti agli Stati generali che rischiano di disorientare gli interlocutori politici.
"La società di capitali - ha aggiunto il presidente del Cic (Comitato di coordinamento delle società scientifiche odontostomatologiche), Gianfranco Carnevale - è interessata ai soli capitali e non alla salute del cittadino". Durante la manifestazione, infine, il rappresentante del Sumai, Pio Attanasi, ha parlato della necessità di potenziare i servizi odontoiatrici della sanità pubblica.
"Nel nostro Paese manca un equilibrio tra domanda e offerta. Occorre una programmazione europea", ha detto il presidente della Cao (Commissione Albo odontoiatri) nazionale Giuseppe Renzo, che ha parlato anche di iniziative dirette a sostenere un migliore accesso alla professione per i neo iscritti. "Stiamo anche lavorando per rivedere il sistema di aggiornamento Ecm e per fermare il fenomeno della pletora odontoiatrica", ha aggiunto.
Durante l'incontro il presidente nazionale Andi (Associazione nazionale dentisti italiani), Gianfranco Prada, ha concordato sulla necessità di arrivare alla programmazione degli accessi universitari a livello europeo, e ha illustrato l'iniziativa dell'associazione per gli emendamenti al ddl Concorrenza in grado di garantire che anche le società odontoiatriche non siano governate dalle logiche del capitale, ma dagli aspetti etici e deontologici che sono alla base del lavoro dei professionisti odontoiatri, stigmatizzando azioni di altri sindacati non appartenenti agli Stati generali che rischiano di disorientare gli interlocutori politici.
"La società di capitali - ha aggiunto il presidente del Cic (Comitato di coordinamento delle società scientifiche odontostomatologiche), Gianfranco Carnevale - è interessata ai soli capitali e non alla salute del cittadino". Durante la manifestazione, infine, il rappresentante del Sumai, Pio Attanasi, ha parlato della necessità di potenziare i servizi odontoiatrici della sanità pubblica.
Ultimo aggiornamento: 29 Febbraio 2016
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