In questo articolo:
- L'Incidenza influenzale
- Chi rischia
Le zone più colpite
L'Incidenza influenzale
Altri numeri, poi, evidenziano che nella penultima settimana di gennaio c’è stato il picco di casi, ovvero 218 mila. Inoltre, è stato appurato che la fascia d’età più colpita è quella entro i 4 anni di vita con un’incidenza del 10,82 per mille assistiti dal SSN, mentre i casi scendono a 6,29 tra i 5 e i 14 anni e a 3,25 tra i 15 e i 64 anni. Dai 65 in su, invece, l’incidenza è di 1,05.Chi rischia
Per quanto riguarda, invece, le persone a più rischio, ci sono naturalmente gli anziani di età superiore a 65 anni, i bambini di età inferiore a 2 anni, le donne in gravidanza, le persone con patologie cronico - recidivanti e chi vive a contatto con luoghi pubblici, come gli ospedali, le caserme, le scuole e le case di cura.Leggi anche:
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Le zone più colpite
Le Regioni più colpite, al momento, sono state la Provincia Autonoma di Trento, le Marche e la Campania, mentre la soglia epidemica è stata superata in tutta Italia, tranne in Friuli Venezia Giulia, nella Provincia Autonoma di Bolzano, in Sicilia, Calabria e Puglia.Numeri che hanno spinto Giovanni D’Agata, presidente dello ‘Sportello dei Diritti’ di Lecce, alla loro diffusione “per metterci in guardia e per cogliere l’occasione per ricordare alcuni semplici consigli”, soprattutto in vista del picco influenzale che dovrebbe arrivare a metà febbraio.
“Infatti, il rischio di trasmissione - ricorda D’Agata - può essere ridotto applicando delle regole generali, come evitare luoghi affollati, lavarsi regolarmente le mani con acqua e sapone, coprire la bocca e il naso con un fazzoletto di carta quando si tossisce o si starnutisce ed evitare di esporsi a sbalzi di temperatura”.
Inoltre, per chi è stato contagiato dall’influenza, si consiglia riposo assoluto: “è opportuno - sottolinea D’Agata - rimanere a casa, evitando di intraprendere viaggi e di recarsi al lavoro o a scuola, in modo da limitare contatti potenzialmente infettanti con altre persone”.
Tra i consigli alimentari, invece, si sottolinea l’importanza di mangiare molta frutta e verdura e di bere molta acqua per idratare l’organismo.
Principale responsabile dell’influenza di quest’anno è il noto Virus H1N1 che, nonostante non spaventi più rispetto a qualche anno fa in cui si parlava di pandemia, non va sottovalutato: in Russia, ad esempio, ha già causato la morte di 100 persone.
Inoltre, l’influenza di quest’anno potrebbe seguire un andamento anomalo a causa di un mese di febbraio non freddo ma addirittura più vicino alla primavera che all’inverno.
Per quanto concerne l’incubazione, questa dura in media due giorni, mentre la durata dei sintomi può raggiungere i sette giorni negli adulti e i dieci nei bambini.
Tra i sintomi che si manifestano maggiormente annoveriamo la febbre, i brividi, la tosse, il mal di gola, il naso che cola o chiuso, i dolori muscolari, il mal di testa, la riduzione dell’appetito e la stanchezza (che può durare anche tre settimane).
Il medico, invece, va chiamato se si dovessero presentare sintomi più gravi, come la difficoltà a respirare, lo stato confusionale o il vomito forte e continuo.
Si ricorda, infine, che il miglior modo per prevenire l’influenza è il vaccino.
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Ultimo aggiornamento: 11 Febbraio 2016
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