Roma, 19 mag. (AdnKronos Salute) - Serial killer microscopici ma abilissimi, destinati a fare strage di vite umane. I superbatteri, che 'snobbano' i medicinali come fossero acqua fresca, uccideranno una persona ogni tre secondi entro il 2050, a meno che il mondo non agisca fin da ora. Lo sostiene un report che rimbalza sulla stampa globale e fa il punto sulla resistenza agli antibiotici. Secondo la Review on Antimicrobial Resistence occorre dunque un intervento rapido: il rapporto stabilisce un piano per evitare il ritorno ai "secoli bui della medicina", che richiede miliardi di dollari di investimenti.
Il documento sollecita inoltre una rivoluzione nell'uso degli Antibiotici e una massiccia campagna per educare le persone. Ormai la battaglia contro le infezioni resistenti ai farmaci suscita allarme negli esperti e nelle autorità sanitarie, tanto che, per molti scienziati, l'antibioticoresistenza è "un rischio del calibro del terrorismo", ricorda la Bbc online.
Il problema è che non stiamo sviluppando nuovi antibiotici in numero sufficiente, e stiamo sprecando quelli che abbiamo. Dall'avvio della Review on Antimicrobial Resistence, a metà del 2014, oltre un milione di persone sono morte a causa dei super-bug. Nel frattempo i medici hanno anche scoperto che i Batteri in grado di 'scrollarsi di dosso' un farmaco di ultima istanza - la colistina - cosa che ha portato il moltiplicarsi degli allarmi sulla minaccia di un'era "post-antibiotica".
La revisione non indora certo la pillola: la situazione potrà solo peggiorare. Le stime indicano che 10 milioni di persone saranno destinate a morire ogni anno per infezioni resistenti ai farmaci entro il 2050, soprattutto in Asia e in Africa, ma anche nei Paesi occidentali (la 'mappa' delle morti stima 390 mila decessi l'anno in Europa). Non solo: il costo finanziario della resistenza ai farmaci arriverà a 100 trilioni di dollari a metà di questo secolo.
Cosa fare, allora? Il report raccomanda una campagna globale di sensibilizzazione urgente e massiccia sui rischi, l'istituzione un Global Innovation Fund da 2 miliardi di dollari per finanziare la ricerca in fase iniziale; migliorare l'accesso all'acqua pulita, ma anche i servizi igienico-sanitari e l'igiene in ospedale per prevenire la diffusione delle infezioni. E ancora: ridurre l'abuso di antibiotici in agricoltura, monitorare la diffusione della resistenza ai farmaci, finanziare con 1 mld di dollari le aziende per ogni nuovo antibiotico scoperto, ideare incentivi finanziari per sviluppare nuovi test ed evitare la somministrazione inutile degli antibiotici, promuovere l'uso di Vaccini e alternative a farmaci.
Insomma, è ora di intervenire. Lord Jim O'Neill, l'economista che ha guidato la revisione, sottolinea l'importanza di "smettere di trattare i nostri antibiotici come caramelle. Se non risolviamo il problema - ammonisce - andremo incontro a tempi bui e moltissime persone moriranno". Si tratta di raccomandazioni "piuttosto impegnative", ammette, ma "se non agiremo non saremo in grado di risolvere questo problema".
Il documento sollecita inoltre una rivoluzione nell'uso degli Antibiotici e una massiccia campagna per educare le persone. Ormai la battaglia contro le infezioni resistenti ai farmaci suscita allarme negli esperti e nelle autorità sanitarie, tanto che, per molti scienziati, l'antibioticoresistenza è "un rischio del calibro del terrorismo", ricorda la Bbc online.
Il problema è che non stiamo sviluppando nuovi antibiotici in numero sufficiente, e stiamo sprecando quelli che abbiamo. Dall'avvio della Review on Antimicrobial Resistence, a metà del 2014, oltre un milione di persone sono morte a causa dei super-bug. Nel frattempo i medici hanno anche scoperto che i Batteri in grado di 'scrollarsi di dosso' un farmaco di ultima istanza - la colistina - cosa che ha portato il moltiplicarsi degli allarmi sulla minaccia di un'era "post-antibiotica".
La revisione non indora certo la pillola: la situazione potrà solo peggiorare. Le stime indicano che 10 milioni di persone saranno destinate a morire ogni anno per infezioni resistenti ai farmaci entro il 2050, soprattutto in Asia e in Africa, ma anche nei Paesi occidentali (la 'mappa' delle morti stima 390 mila decessi l'anno in Europa). Non solo: il costo finanziario della resistenza ai farmaci arriverà a 100 trilioni di dollari a metà di questo secolo.
Cosa fare, allora? Il report raccomanda una campagna globale di sensibilizzazione urgente e massiccia sui rischi, l'istituzione un Global Innovation Fund da 2 miliardi di dollari per finanziare la ricerca in fase iniziale; migliorare l'accesso all'acqua pulita, ma anche i servizi igienico-sanitari e l'igiene in ospedale per prevenire la diffusione delle infezioni. E ancora: ridurre l'abuso di antibiotici in agricoltura, monitorare la diffusione della resistenza ai farmaci, finanziare con 1 mld di dollari le aziende per ogni nuovo antibiotico scoperto, ideare incentivi finanziari per sviluppare nuovi test ed evitare la somministrazione inutile degli antibiotici, promuovere l'uso di Vaccini e alternative a farmaci.
Insomma, è ora di intervenire. Lord Jim O'Neill, l'economista che ha guidato la revisione, sottolinea l'importanza di "smettere di trattare i nostri antibiotici come caramelle. Se non risolviamo il problema - ammonisce - andremo incontro a tempi bui e moltissime persone moriranno". Si tratta di raccomandazioni "piuttosto impegnative", ammette, ma "se non agiremo non saremo in grado di risolvere questo problema".
Ultimo aggiornamento: 20 Maggio 2016
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