Giugno è il mese della prevenzione urologica. Così, in numerosi centri in tutta Italia, da oggi - fino a metà luglio - sarà possibile effettuare visite e controlli gratuiti. A lanciare la campagna “#Controllati” nell’ambito del Mese della prevenzione urologica nell’uomo è la Società Italiana di Urologia (SIU), con l’obiettivo di sensibilizzare gli uomini, giovani e non, a prendersi cura della propria salute intima.
In particolare l’iniziativa, che terminerà il 15 luglio, sostiene l’importanza della prevenzione in materia di disturbi prostatici e sessuali. Spesso, infatti, fattori e sintomi vengono trascurati per scarsa conoscenza, poca attenzione, superficialità. Per agevolare l’informazione sarà fruibile anche “#Controllati”, l’app sui disturbi urologici maschili, per acquisire una serie di conoscenze utili (salute urologica, disfunzione erettile, prevenzione, centri urologici più vicini) e avere l’opportunità di svolgere test di autovalutazione.
I risultati dello studio condotto da SIU
Nel 2016 una ricerca condotta dalla Società Italiana di Urologia ha analizzato i dati della campagna di prevenzione “#Controllati 2016”, che ha interessato 81 centri urologici del territorio e circa 10 mila pazienti, con vita di coppia stabile (matrimonio o convivenza) in parte sani e in parte affetti da ipertensione, sindrome metabolica oppure con familiarità per Tumore prostatico. Dall’indagine è emerso che il 53% dei maschi italiani soffre di problemi alla prostata tra Iperplasia prostatica benigna, prostatite oppure tumore della prostata.
E ancora, il 30% è affetto da disturbi sessuali (il 15,5% disfunzione erettile, il 7,5% eiaculazione precoce, il 7,6% calo della libido) e patologie testicolari. A queste problematiche intime si possono aggiungere anche disturbi renali (6%) oppure urinari (5,4%). Senza dimenticare problemi di nicturia (24,7%), disuria (15,7%), senso di svuotamento incompleto (18%), urgenza minzionale (15%) e aumentata frequenza (17%). Complessivamente queste problematiche riguardano, da sole o meno, oltre il 51% della popolazione maschile tra i 25 e i 75 anni.
Promuovere un’educazione culturale alla salute sessuale
“I risultati emersi hanno rivelato una situazione sessuale critica tra i maschi di età compresa tra i 18 e i 75 anni che sembrano tornati agli anni Cinquanta, quando il rapporto tra padre e figlio non prevedeva si affrontassero questi temi e con il medico si parlava raramente”, spiega Vincenzo Mirone, segretario generale SIU, professore ordinario e direttore della Scuola di specializzazione in urologia dell’Università Federico II di Napoli. “Per promuovere un’educazione culturale alla salute sessuale serve agire soprattutto sui ragazzi, anche con la complicità della donna che può svolgere un ruolo fondamentale di convincimento verso visite e controlli”.
Sicuro che “la situazione si è aggravata per l’aumento della disinformazione o falsa informazione, causata da fonti non attendibili, reperite casualmente sul web o attraverso il tam-tam di amici” è Roberto Carone, presidente SIU e direttore della struttura complessa di neuro-urologia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino, che raccomanda “di farsi monitorare periodicamente e non solo alla comparsa del problema”.