Il vulcano islandese Eyjafjallajokull sta eruttando cenere da giorni e la nube che si è sprigionata sta invadendo i cieli di tutta Europa ad un’altezza variabile tra i seimila e i novemila metri, impedendo agli arerei di volare e creando panico e caos nei principali aeroporti. L’allarme, però, non si limita esclusivamente al traffico aereo.
Quali sono i rischi per la salute?
Il Ministro della Salute Fazio ha rassicurato gli italiani: "la nube di cenere non rappresenta un pericolo ed è ingiustificato finanche l’uso delle mascherine protettive" e ha chiarito anche che le Regioni, l'Ispra e le agenzie per l'ambiente regionali sono state attivate per mettere in piedi un costante monitoraggio.
Passato qualche giorno l’allarme non accenna a scemare: gli aerei restano a terra, i treni sono intasati e gli esperti, intervistati dalle agenzie, rispondono con cautela circa i possibili rischi per la salute: l’oncologo Umberto Veronesi, direttore scientifico dell'Istituto Europeo di Oncologia (IEO) di Milano, non si sbilancia e dichiara: "non penso che nella nube ci siano componenti cancerogene ma non si può dire con certezza, certamente la diluizione nelle varie estensioni geografiche è talmente forte che grossi rischi non ne vedo".
A livello internazionale l’Organizzazione Mondiale della Sanità non sottovaluta il problema e tiene sotto controllo, attraverso gli esperti dell’agenzia per la salute delle Nazioni Unite, i movimenti della nube di cenere e il suo eventuale abbassamento.
Finché la nube resta alta i problemi possono essere limitati al traffico aereo, ma se la cenere dovesse scendere i rischi per gli asmatici e per chi soffre di patologie all’Apparato respiratorio non sono da sottovalutare: in tal caso, avverte da Ginevra David Epstein, portavoce dell’agenzia delle Nazioni Unite, questi soggetti dovrebbero evitare di uscire di casa e indossare le mascherine.
Il pericolo per la salute deriva da alcune sostanze contenute nella cenere: zolfo, floruro e altri composti se respirati possono causare disturbi respiratori. Secondo quanto spiegato da Maria Neira, direttore del Dipartimento di Salute Pubblica e Ambientale dell’OMS, "gli esperti stanno analizzando la cenere e stimano che il 25% delle particelle che la compongono sia più piccolo di 10 micron e quindi sia molto pericoloso perché penetra nei polmoni".
Per approfondire guarda anche: “Asma“