Lunedì 10 ottobre si celebra in Italia l'Obesity Day, la campagna di informazione e sensibilizzazione sull’obesità promossa dall’ADI (Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica).
L'iniziativa intende sensibilizzare l’opinione pubblica nei confronti dell’obesità, far conoscere l’attività dei Servizi di Dietetica all’interno e all’esterno della struttura sanitaria di appartenenza e trasmettere un messaggio forte sul ruolo dei servizi di Dietetica ai mass-media, all’opinione pubblica e al management delle Aziende Sanitarie.
L’obesità, infatti, oltre a provocare problemi di salute, anche gravi, costa soltanto in Italia 22,8 miliardi di euro ogni anno e il 64% di questa cifra è spesa per l’ospedalizzazione. Inoltre, secondo le ultime stime, gli italiani in sovrappeso sono 11 milioni, ovvero circa il 10% della popolazione. Solo il 5%, invece, è obeso a causa di disfunzioni ormonali. Tutta colpa, quindi, delle cattivi abitudini a tavola.
La campagna prevede la presenza di punti di informazione e consulenza all’ingresso delle strutture italiane (oggi circa 150 Centri di Dietetica ADI) in grado di canalizzare i visitatori verso i servizi di Dietetica; questi ultimi si rendono disponibili, gratuitamente, a fornire ai visitatori note informative e di indirizzo.
Collegandosi, quindi, al sito obesityday.org sarà possibile trovare il centro più vicino alla propria città, consultare le prestazioni, le attività offerte e verificare le modalità di accesso alla struttura.
L’edizione di quest’anno, inoltre, si caratterizza per la partnership con Beat the Street Muoviamo Terni, l'iniziativa giunta alla 2a edizione per incoraggiare le persone a compiere a piedi o in bicicletta brevi percorsi attraverso i quartieri e i parchi della città. L’obiettivo, quindi, è stimolare un cambiamento di comportamenti e negli stili di vita e incoraggiare le persone ad essere più attive. Infatti, il motto di quest’anno della Giornata è “camminare è salute”.
Quanti obesi nel mondo?
Nel resto del mondo, invece, la Giornata Mondiale dell'Obesità si celebrerà il giorno dopo, martedì 11 ottobre. Fondata lo scorso anno, l'iniziativa - come quella italiana - ha il fine di incentivare e sostenere azioni concrete per aiutare la gente a raggiungere e mantenere un peso sano, invertendo così la crisi globale dell'obesità in atto. Negli ultimi quattro decenni, infatti, il numero delle persone in sovrappeso nel mondo è aumentato esponenzialmente, raggiungendo la quota di 641 milioni nel 2014 (contro i 105 milioni nel 1975).
Si tratta di una crescita del 600%, stando a uno studio pubblicato sulla rivista medica The Lancet nello scorso aprile. Dallo stesso studio è emerso che la maggioranza della popolazione adulta obesa (quasi 120 milioni di persone) vive in 6 paesi di lingua inglese: Australia, Canada, Irlanda, Nuova Zelanda, Regno Unito e Stati Uniti (che, da soli, contano oltre 80 milioni di adulti obesi). Il Paese, però, che registra il maggior numero di persone obese è la Cina.
Quali sono le conseguenze dell'obesità per la salute?
I soggetti obesi sono maggiormente a rischio di soffrire di malattie metaboliche (diabete e la Dislipidemia: alti livelli di colesterolo e triglicerdii), cardiovascolari (ictus e infarto), respiratorie (apnee notturne), articolari (artrosi alle ginocchia e alla schiena), ginecologiche (irregolarità mestruali, complicanze in gravidanza).
Inoltre, chi è in sovrappeso può avere problemi di fertilità e disturbi della sfera sessuale (come l’impotenza, nonché la predisposizione allo sviluppo di malattie dell’apparato digerente (reflusso gastroesofaegeo, calcoli della colecisti), e può avere una maggiore propensione alla depressione.
L’obesità è collegata alla possibilità di sviluppare alcuni tumori: al colon retto, all’utero e al seno. Un dato, infine, che deve far riflettere, sottolineando l’importanza delle Giornate del 10 in Italia e dell’11 nel resto del mondo, riguarda la mortalità: ogni anno, solo in Europa, 320.000 persone muoiono per cause legate direttamente all’obesità, mentre l’aspettativa di vita si può ridurre fino a 7 - 10 anni.
Per approfondire guarda anche: “Malattie cardiache e obesità“
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