Parte oggi, in occasione della Giornata Mondiale dell’Alzheimer che si celebra come ogni anno il 21 settembre, “Pianeta Alzheimer”, l’evento che si propone di creare una coscienza pubblica sul morbo di Alzheimer e di sensibilizzare la popolazione attraverso l’arte e la cultura.
Saranno numerose le città italiane interessate: da Genova a Milano, da Roma a Bari fino ad arrivare in Sicilia con Palermo, Catania e Caltanissetta. Anche quest’anno il cuore di ogni appuntamento sarà la proiezione di “Non temere”, il film cortometraggio del regista Marco Calvise.
Non temere, il film per informare sull’Alzheimer
Il cortometraggio racconta la storia di Giuseppe, malato di Alzheimer ad uno stadio avanzato e ricoverato in un istituto. Giuseppe presenta tutte le problematiche e i sintomi tipici di questa malattia: perdita della memoria, impossibilità di comunicare con gli altri, difficoltà nel compiere gesti semplici e quotidiani.
“Visto l’ottimo riscontro dello scorso anno, abbiamo deciso di organizzare nuovamente le proiezioni del film perché crediamo ci sia bisogno di mantenere i riflettori puntati su questa malattia”, ha dichiarato il regista Calvise. “Si sa ancora molto poco del suo decorso e spesso si interviene in maniera tardiva, quando ormai la malattia è a uno stadio avanzato. Per questo è di fondamentale importanza trovare luoghi e occasioni per informare e coinvolgere giovani e società civile”.
Ad ogni proiezione seguirà un incontro sul tema, con l'intervento di esperti del settore sanitario, associazionistico e culturale.
Il ruolo dei caregiver per i malati di Alzheimer
In Italia sono ben 600.000 i malati di Alzheimer. Un numero, purtroppo, costantemente in crescita. Questa sindrome degenerativa comporta nella persona che ne viene colpita una profonda sofferenza anche di tipo psicologico. Ma non risparmia neppure i cosiddetti caregiver, le persone che vivono accanto ai malati e se ne prendono cura ogni giorno.
La cura di un parente malato di Alzheimer è impegnativa sia sul piano organizzato sia su quello emozionale. Familiari e amici si ritrovano a dover affrontare e gestire il radicale cambiamento della persona malata che porta a una progressiva perdita dell’identità e della storia affettiva. Una tale situazione comporta sentimenti di impotenza, solitudine, ansia e angoscia anche nelle persone che vivono accanto a chi è colpito dalla patologia.
Emerge, quindi, chiaramente l’importanza di offrire un supporto psicologico anche ai caregiver che li possa aiutare a gestire l’enorme carico emotivo e organizzativo che l’Alzheimer causa.