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Picco di ricerche su Google per l'Hiv e la prevenzione

Picco di ricerche su Google per l'Hiv e la prevenzione

È l'effetto celebrità che si manifesta ogni volta che una star fa dichiarazioni pubbliche sulla salute
I personaggi pubblici hanno su di sé una grande responsabilità, spesso i loro comportamenti influenzano l'opinione pubblica e dettano mode e tendenze. Ma c'è anche un altro “effetto celebrità” che a volte emerge con forza: è la capacità di un personaggio famoso di aumentare il grado di consapevolezza relativa ad una malattia o a un problema di salute pubblica. Lo sa bene Angelina Jolie: la sua pubblica ammissione di essersi sottoposta ad una doppia mastectomia perché il test genetico alla mutazione del BRCA, che aumenta il rischio di avere il tumore al seno, era positivo ha avuto come conseguenza un'impennata delle richieste da parte delle donne di sottoporsi allo stesso esame. Ma pensiamo anche a Michael J. Fox, grazie al quale sono stati raccolti milioni di dollari per la ricerca sul morbo di Parkinson.
Leggi anche:
Sesso e AIDS: rapporti a rischio
L'AIDS è una malattia ancora molto diffusa e, nonostante i progressi fatti nel suo trattamento, pericolosissima.

E adesso si parla di Aids. Pochi mesi fa la star hollywoodiana Charlie Sheen confessò in televisione di essere sieropositivo. E da quel giorno l'interesse del pubblico su questo tema è esploso. A fotografare l'ultimo “effetto celebrità” è stato uno studio pubblicato su JAMA. I ricercatori della School of Public Health della San Diego State University hanno fatto un'analisi delle ricerche sui motori di ricerca a partire dal 17 novembre, giorno in cui l'attore ha ammesso di essere sieropositivo. Risultato: la copertura mediatica sull'Hiv è salita e le ricerche su Google sono aumentate di 2,75 milioni rispetto a quelle previste.
E ancora più interessante un altro dato: 1,25 milioni di queste ricerche erano rilevanti in termini di salute pubblica perché comprendevano termini di ricerca come preservativi, sintomi HIV, test per l'Hiv. La conferma dell'interesse suscitato dalle dichiarazioni dell'attore su temi di grande rilevanza per la salute pubblica arriva anche da JD Davids, caporedattore di TheBody.com, un sito di sensibilizzazione sull'HIV / AIDS nato 25 anni fa: “il giorno delle dichiarazioni di Charlie Sheen è stato il più grande boom della nostra attività da quando abbiamo iniziato, insieme alla Giornata Mondiale contro l'Aids è stato il giorno in cui abbiamo superato qualsiasi media di traffico sul sito”. Dati che confermano che da un lato c'è sete di informazione su temi così importanti, ma dall'altro che servono eventi di impatto così rilevante dal punto di vista mediatico per poter attirare l'attenzione.

Naturalmente l'”effetto celebrità” ha anche il rovescio della medaglia che si svela chiaramente quando qualcuno si scaglia contro i Vaccini o promuove cure miracolose. Ma ciò che conta davvero è che questi fenomeni mediatici suggeriscono quanto sia importante aumentare gli sforzi in termini di comunicazione tra medici e pazienti e sui grandi temi di salute pubblica, per non far sì che i picchi di attenzione da parte dell'opinione pubblica si rivelino solo dei fuochi di paglia.

Per approfondire guarda anche “Prevenzione dell’HIV”:
Ultimo aggiornamento: 25 Febbraio 2016
3 minuti di lettura

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