Nel giorno di San Valentino il cuore è protagonista. L’occasione non è solo la festa degli innamorati, ma anche la Giornata mondiale di sensibilizzazione sulle cardiopatie congenite, che si celebra il 14 febbraio di ogni anno per accendere un faro sulle malformazioni cardiache presenti alla nascita. Otto neonati su mille ogni anno nascono affetti da una cardiopatia congenita.
Le cardiopatie possono essere diverse per genere ed entità: alcune sono così gravi da mettere a rischio la vita e la salute dei piccoli già alla nascita o nella prima infanzia e quindi debbono essere trattate tempestivamente. Altre anomalie cardiache congenite sono meno gravi e non compromettono l’accrescimento dei bimbi. Conoscere in anticipo quali siano i neonati a rischio permette ai medici di organizzare interventi tempestivi e programmati. Oggi, grazie allo sviluppo e al miglioramento di esami diagnostici e tecniche chirurgiche, anche le cardiopatie congenite considerate una volta gravi hanno una prognosi migliore e le persone che ne sono affette riescono a condurre una vita normale.
Giornata mondiale di sensibilizzazione sulle cardiopatie congenite: le iniziative in programma
Tornano anche nel 2018 i cuori di cioccolato per aiutare i bambini e le famiglie della Cardiologia e della Cardiochirurgia Pediatrica ed Età Evolutiva del Policlinico Sant’Orsola di Bologna. Piccoli Grandi Cuori è l'associazione di riferimento che organizza i banchetti dove è possibile acquistare i cioccolatini a Bologna, Modena, Ravenna, Imola, Ancona, Ferrara, Matera, Lecce. Per informazioni sui luoghi e gli orari di riferimento si può consultare il sito piccoligrandicuori.it.
A Roma, allo Stadio di Domiziano, in via di Tor Sanguigna 3, alle ore 19.00 del 14 febbraio, medici, pazienti e famiglie si incontreranno per celebrare i cinque anni di attività del GUCH, il Percorso clinico assistenziale dedicato della Fondazione Policlinico Gemelli di Roma, realizzato in collaborazione con l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e che in cinque anni ha portato alla cura di ben 420 pazienti adulti affetti da cardiopatia congenita.
Anche la musica ha dato il suo contributo alla causa e, in attesa della Giornata mondiale di sensibilizzazione sulle cardiopatie congenite, al conservatorio Giuseppe Verdi di Torino è andato in scena il 9 febbraio il concerto “Con la musica nel cuore” organizzato dal Conservatorio torinese in collaborazione con l'associazione Amici dei Bambini Cardiopatici e la fondazione FORMA onlus.
Giornata sulle cardiopatie congenite: conoscere per sensibilizzare
Le cardiopatie congenite sono un gruppo eterogeneo di patologie caratterizzate da alterazioni strutturali del cuore o dei grossi vasi, dovute a un’anomala formazione delle strutture durante le primissime settimane dello sviluppo embrionale. Le cardiopatie congenite sono quindi presenti già nella vita intrauterina e dunque nel bambino al momento della nascita.
Anche se alcune malformazioni possono essere associate ad alterazioni specifiche dei cromosomi, nella maggior parte dei casi si tratta di malattie senza precisa causa riconoscibile, in cui si invoca un’origine multifattoriale, cioè un’interazione tra più geni e fattori ambientali.
In una minoranza dei casi, la causa della cardiopatia può essere riconducibile all’esposizione dell’embrione a un agente teratogeno: abuso di alcool, alcuni farmaci assunti dalla madre quali talidomide, litio, anticonvulsivanti, rosolia, toxoplasmosi e altre infezioni virali materne, esposizione a radiazioni o a particolari sostanze chimiche. Anche il diabete materno aumenta la possibilità di avere malformazioni cardiovascolari nel nascituro. Generalmente queste malformazioni sono ben tollerate durante la vita fetale e diventano sintomatiche dopo la nascita, in modo più o meno severo a seconda della cardiopatia.
Attualmente la diagnosi può essere fatta durante la vita intrauterina mediante l’esecuzione di un ecocardiogramma fetale, generalmente attorno alle 20 settimane di gravidanza. Alcune forme di cardiopatia richiedono interventi cardiochirurgici alla nascita o poco dopo, altre sono meno gravi. Grazie ai progressi delle tecniche mediche, interventistiche e chirurgiche, il trattamento delle cardiopatie congenite oggi permette di frequente il ripristino di una funzionalità cardiaca compatibile con un normale stile di vita e, in alcuni casi in cui la chirurgia riesce a ripristinare anatomia e funzione normali, è prevista anche l'idoneità del paziente all'attività sportiva agonistica.