Gli antibiotici non servono per curare
Uso scorretto degli antibiotici: quando i farmaci diventano inutili
Se ne parla spesso, perché si è registrato, negli ultimi anni, un uso inappropriato e scorretto degli Antibiotici da parte dei cittadini e questo fenomeno ha contribuito a far sviluppare una straordinaria resistenza da parte dei
Usare con troppa frequenza gli antibiotici (assumendoli anche quando la malattia non è di origine batterica), sospenderli a propria discrezione, quando la terapia non è ancora finita o, al contrario, prolungarla inutilmente sono gli elementi più diffusi di un uso scorretto degli antibiotici che ha fatto sì che i Batteri siano diventati così resistenti alle terapie al punto che, in certi casi, i farmaci sono diventati inutili.
Assunzione di antibiotici: il ruolo del medico
Secondo i dati resi noti dalla rete di sorveglianza dell’antibioticoresistenza dell’Istituto Superiore di Sanità, nel 40% dei casi di stafilococco aureo nel nostro Paese si registra una resistenza agli antibiotici, il 40% dei casi di escherichia coli è insensibile ai fluorochinoloni e il problema rischia di crescere con il tempo.
Alcuni importanti batteri hanno sviluppato livelli di antibioticoresistenza che arrivano anche al 90% e alcuni ceppi sono divenuti resistenti agli antibiotici disponibili.
Il problema è davvero serio se l’industria farmaceutica non sembra essere interessata a sviluppare nuove forme di antibiotici e negli ultimi dieci anni sono state messe in commercio solo due nuove classi di antibiotici. Questo mentre, invece, i batteri continuano a trasformarsi e a diventare sempre più resistenti e mentre i pazienti continuano a fare un uso scorretto di questi farmaci.
Ma anche agire sui medici e sui farmacisti sembra essere prioritario: spesso i medici prescrivono con troppa facilità un antibiotico e il farmacista lo vende al paziente anche se non ha la ricetta medica.
Insomma c’è molto da fare per promuovere un uso responsabile e davvero sano degli antibiotici presso la classe medica e soprattutto presso i cittadini.