Roma, 22 mar. (AdnKronos Salute) - Dopo Parigi un "nuovo attacco all'Europa, anzi al Cuore e al simbolo dell'Europa libera, unita e senza barriere. Gli attentati di oggi in Belgio puntano ancora una volta a farci chiudere in casa, a colpire la nostra libertà di lavorare, di spostarci, di viaggiare. Ebbene, dobbiamo respingere la paura, non farci schiacciare e non rinunciare alla nostra normalità". Lo sottolinea Claudio Mencacci, presidente della Società italiana di psichiatria (Sip), dopo la notizia degli attacchi di Bruxelles.
"Colpisce - nota lo psichiatra - la contemporaneità degli attentati di oggi con il recente arresto di un kamikaze che ha avuto paura. Anche queste persone hanno paura di morire, e quella di oggi sembra quasi una reazione - dice lo psichiatra all'Adnkronos Salute - Ancora una volta, se guardiamo agli obiettivi, la scelta è quella di colpire i gangli vitali di una città. Siamo tutti spaventati e scioccati - prosegue - ma ancor più dobbiamo fare appello alla nostra normalità: non dobbiamo cambiare spinti dalla paura".
La tentazione di chiudersi in casa, di fermarsi, di smettere di viaggiare c'è. "Ma se è corretto rispettare l'appello del ministero degli Esteri e non esporsi inutilmente, penso anche che non dobbiamo arrenderci e rinunciare alle nostre libertà: sono proprio ciò che questi terroristi odiano di più, ciò che vogliono toglierci".
La libertà "dà scandalo, il fatto di non sottostare a una 'dittatura' sociale o religiosa ci distingue: noi, dopo il secolo scorso, siamo andati oltre. E dobbiamo difendere queste libertà". Lo stato di allerta fra gli europei "è diffuso. E' scattato dopo Parigi, e ancor più ora dopo Bruxelles. Ci guardiamo intorno con attenzione, valutiamo persone od oggetti sospetti. E se alcuni obiettivi, come gli aeroporti, sono notoriamente più a rischio, la presenza in strada delle Forze dell'ordine e dell'esercito in parte ci rassicura".
Secondo Mencacci, però, una cosa è essere attenti, un'altra terrorizzati. È fondamentale "tenerci cari i nostri valori: sono proprio quelli che i terroristi vogliono colpire, e che li spaventano di più".
Lo psichiatra invita a parlare, a confrontarsi, a "vincere la paura paralizzante, che nel secolo scorso ha dominato e ha fatto danni pazzeschi, con milioni di morti: se trionfa la paura, la paranoia avanza", conclude Mencacci. E la storia ce lo insegna.
"Colpisce - nota lo psichiatra - la contemporaneità degli attentati di oggi con il recente arresto di un kamikaze che ha avuto paura. Anche queste persone hanno paura di morire, e quella di oggi sembra quasi una reazione - dice lo psichiatra all'Adnkronos Salute - Ancora una volta, se guardiamo agli obiettivi, la scelta è quella di colpire i gangli vitali di una città. Siamo tutti spaventati e scioccati - prosegue - ma ancor più dobbiamo fare appello alla nostra normalità: non dobbiamo cambiare spinti dalla paura".
La tentazione di chiudersi in casa, di fermarsi, di smettere di viaggiare c'è. "Ma se è corretto rispettare l'appello del ministero degli Esteri e non esporsi inutilmente, penso anche che non dobbiamo arrenderci e rinunciare alle nostre libertà: sono proprio ciò che questi terroristi odiano di più, ciò che vogliono toglierci".
La libertà "dà scandalo, il fatto di non sottostare a una 'dittatura' sociale o religiosa ci distingue: noi, dopo il secolo scorso, siamo andati oltre. E dobbiamo difendere queste libertà". Lo stato di allerta fra gli europei "è diffuso. E' scattato dopo Parigi, e ancor più ora dopo Bruxelles. Ci guardiamo intorno con attenzione, valutiamo persone od oggetti sospetti. E se alcuni obiettivi, come gli aeroporti, sono notoriamente più a rischio, la presenza in strada delle Forze dell'ordine e dell'esercito in parte ci rassicura".
Secondo Mencacci, però, una cosa è essere attenti, un'altra terrorizzati. È fondamentale "tenerci cari i nostri valori: sono proprio quelli che i terroristi vogliono colpire, e che li spaventano di più".
Lo psichiatra invita a parlare, a confrontarsi, a "vincere la paura paralizzante, che nel secolo scorso ha dominato e ha fatto danni pazzeschi, con milioni di morti: se trionfa la paura, la paranoia avanza", conclude Mencacci. E la storia ce lo insegna.
Ultimo aggiornamento: 23 Marzo 2016
3 minuti di lettura