Milano, 12 apr. (AdnKronos Salute) - Il figlio prediletto esiste? I genitori interpellati sul tema a bruciapelo vis-a-vis sono pronti a giurare di no, che tutti i 'cuccioli di casa' sono uguali e che esiste un motivo - anche diverso - per amarli indistintamente allo stesso modo. Se però la domanda arriva dalla scienza, magari sotto la garanzia dell'anonimato, il risultato del sondaggio cambia e la verità vince: il preferito c'è e con ogni probabilità è il primogenito, maschio o femmina che sia.
A sconfessare mamme e papà è uno studio dell'università della California, condotto su 384 famiglie (768 genitori) con 2 figli nati a una distanza massima di 4 anni l'uno dall'altro. Il 70% delle madri e il 74% dei padri ammette ai ricercatori di avere un favorito. Nessuno specifica qual è il prediletto, ma il segreto non regge perché a smascherare i genitori è loro stessa prole. Se un preferito c'è, infatti, l'altro se ne accorge e sa benissimo di non essere lui. A tutti i bambini coinvolti nel lavoro è stato chiesto se sentivano di essere trattati da mamma e papà in modo diverso rispetto al fratello o alla sorella, e se questo ha inciso sulla loro autostima. È emerso che i secondogeniti erano più inclini a riferire bassi livelli di sicurezza in se stessi, a causa dei favoritismi percepiti per il primo nato.
Katherine Conger, docente di sviluppo umano e studi sulla famiglia presso l'ateneo Usa, coordinatrice della ricerca, non nasconde la sorpresa per i dati raccolti. "La nostra IPOTESI di lavoro era quella opposta", spiega l'esperta, e cioè che "i bambini più grandi potessero sentirsi più colpiti da un trattamento preferenziale riservato ai piccoli di casa, proprio a causa del loro essere più grandi e più forti", quindi meno bisognosi di protezione e rassicurazioni.
Invece è risultato il contrario. E non è la prima volta che la scienza segnala la fortuna dei primogeniti. Secondo altri studi, ricorda infatti l''Independent', avere un fratello o una sorella più piccoli riduce i rischi di obesità e i figli maggiori potrebbero anche essere più intelligenti dei minori.
A sconfessare mamme e papà è uno studio dell'università della California, condotto su 384 famiglie (768 genitori) con 2 figli nati a una distanza massima di 4 anni l'uno dall'altro. Il 70% delle madri e il 74% dei padri ammette ai ricercatori di avere un favorito. Nessuno specifica qual è il prediletto, ma il segreto non regge perché a smascherare i genitori è loro stessa prole. Se un preferito c'è, infatti, l'altro se ne accorge e sa benissimo di non essere lui. A tutti i bambini coinvolti nel lavoro è stato chiesto se sentivano di essere trattati da mamma e papà in modo diverso rispetto al fratello o alla sorella, e se questo ha inciso sulla loro autostima. È emerso che i secondogeniti erano più inclini a riferire bassi livelli di sicurezza in se stessi, a causa dei favoritismi percepiti per il primo nato.
Katherine Conger, docente di sviluppo umano e studi sulla famiglia presso l'ateneo Usa, coordinatrice della ricerca, non nasconde la sorpresa per i dati raccolti. "La nostra IPOTESI di lavoro era quella opposta", spiega l'esperta, e cioè che "i bambini più grandi potessero sentirsi più colpiti da un trattamento preferenziale riservato ai piccoli di casa, proprio a causa del loro essere più grandi e più forti", quindi meno bisognosi di protezione e rassicurazioni.
Invece è risultato il contrario. E non è la prima volta che la scienza segnala la fortuna dei primogeniti. Secondo altri studi, ricorda infatti l''Independent', avere un fratello o una sorella più piccoli riduce i rischi di obesità e i figli maggiori potrebbero anche essere più intelligenti dei minori.
Ultimo aggiornamento: 12 Aprile 2016
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