Un unico evento, 10 paesi coinvolti, 20 città che aderiscono in Italia, 40.000 iscritti e circa 500.000 chilometri percorsi in tutto il mondo durante l’ultima edizione: sono i numeri di Run for Parkinson’s, l’iniziativa internazionale di sensibilizzazione e raccolta fondi a favore delle persone con Parkinson e le loro famiglie. “È incredibile come la mente riesca a farti superare i tuoi limiti fisici” afferma Claudia Milani, presidente Italia Run for Parkinson’s, veicolate attraverso un comunicato. E potrebbe essere proprio questo lo slogan dell’appuntamento, tra sensibilizzazione e divertimento, che ha preso via lo scorso 26 marzo, una data che ha sancito l’inizio del mese della Corsa contro il Parkinson, al centro della quale ricorre l’11 aprile: la Giornata Mondiale del Parkinson.
Le corse, non competitive e aperte a tutti, si snodano lungo 20 città italiane (da Padova a Bologna, da Milano a Palermo, solo per fare alcuni esempi); giorni e modalità di iscrizione sono sul sito run4parkinson.org
Duecento anni di Parkinson
Il 21 marzo del 1817 il medico inglese James Parkinson pubblicò uno studio dettagliato nel suo trattato “An Essay on the Shaking Palsy”, all’interno del quale descrisse per la prima volta i sintomi di una malattia contraddistinta da tremore, rigidità e acinesia (assenza o riduzione di movimento), che ora porta il suo nome.
A due secoli dalla scoperta della patologia, Run For Parkinson’s (una manifestazione nata in Spagna nel 2010 e approdata nel 2011 anche in Italia grazie al supporto dell’Associazione Italiana Giovani Parkinsoniani onlus) rinnova il suo obiettivo di far conoscere in modo approfondito questa malattia puntando, appunto, su una corsa non competitiva che coinvolge, tra aprile e maggio, una serie di città.
Con la diagnosi, la vita del malato di Parkinson muta in una sorta di “maratona” piena di ostacoli. Una metafora dalla quale è nata l’idea della corsa a beneficio dei parkinsoniani e delle loro famiglie, nella quale corrono anche persone affette dalla patologia. “È questa la vera forza della nostra manifestazione podistica” precisa Milani. “Ognuno corre o cammina, a seconda delle sue possibilità e scopre che se lo fa assieme ad altri riesce a superare i suoi limiti”.
L’impatto sociale del morbo di Parkinson
Ci sono 5 milioni di persone con Parkinson nel mondo. In Italia sono 300mila le persone che hanno sviluppato la malattia: di questi 75mila hanno meno di 50 anni e 25mila sono under 30. Secondo i dati recentemente diffusi dall’EPDA (European Parkinson’s Disease Association) per il 2030 si stima un raddoppiamento delle cifre, senza dimenticare che l’età di insorgenza della Patologia si va via via abbassando, tant’è che attualmente si conta almeno un 10% dei parkinsoniani con meno di 40 anni. Nonostante ci siano state evoluzioni importanti in ambito diagnostico, terapeutico e scientifico e oggi sia possibile controllare il Parkinson, ancora non si è a conoscenza di una cura definitiva capace di sconfiggerne la progressione oppure la comparsa della malattia.