Sette giorni dedicati alla prevenzione del cancro alla cervice uterina sotto il segno di una “sbavatura di rossetto rosso”, simbolo dell’evento che promuovere l’importanza degli screening precoci per combattere il tumore al collo dell’utero.
#SmearForSmear 2021
Garantire che tutte le donne e le persone con una cervice uterina sappiano come prevenire il cancro cervicale è l’obiettivo dello #SmearForSmear, l’evento internazionale che vuole ricordare l’importanza dello screening cervicale quale step essenziale per prevenire una delle forme di tumore femminile più diffuse.
Nella settimana che va dal 18 al 24 gennaio riflettori puntati sulle regole da seguire per prevenire il tumore della cervice uterina:
- sottoporsi periodicamente agli esami di screening cervicale resi disponibili gratuitamente;
- riconoscere precocemente i sintomi del tumore cervicale e chiedere il parere di un medico in caso di sospetto;
- vaccinarsi contro il virus dell’HPV in età compresa tra gli 11 e i 18 anni (con possibilità fino ai 45 anni);
- informarsi su dove ottenere supporto.
Anche quest’anno la campagna mediatica di prevenzione del cancro della cervice uterina è portata avanti dall’associazione inglese Jo’s Cervical Cancer Trust, che invita tutte le donne in questo periodo a postare dei selfie con una “sbavatura di rossetto sulle labbra”, simbolo del messaggio di prevenzione dal rischio infezione da papillomavirus (HPV).
Perché è fondamentale fare prevenzione contro il cancro cervicale
Il cancro della cervice uterina è una malattia prevenibile e curabile se rilevata precocemente e adeguatamente trattata, eppure secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) si tratta del quarto tumore più comune tra le donne a livello globale.
Secondo i dati diffusi su www.awarenessdays.com, due donne perdono la vita a causa del tumore alla cervice ogni giorno mentre ad altre nove viene diagnosticato un cancro cervicale, ma soprattutto il 75% di questi tumori può essere prevenuto con gli esami di screening del collo dell’utero.
In Italia, secondo un’indagine dell’Osservatorio nazionale screening sull’andamento dei test di diagnosi, la pandemia ha ridotto gli screening di Pap test e Hpv del 48,8% rispetto all’anno precedente (solamente 540.705 donne sono state esaminate).
A confermarlo anche i dati recentemente diffusi dal Ministero della Salute che afferma come solamente il 60% delle ragazze italiane che rientrano nel target primario del programma di immunizzazione (12 anni) risulta vaccinato contro l’HPV, e soltanto una donna su due ha eseguito il Pap-test, aderendo ai programmi di screening nazionali.
Per eliminare i casi di tumore all’utero, l’OMS ha recentemente lanciato la campagna "Global Strategy to Accelerate the Elimination of Cervical Cancer". Il documento ha fissato tre obiettivi da raggiungere entro il 2030:
- vaccinare almeno il 90% delle ragazze entro i 15 anni di età contro il papillomavirus HPV;
- sottoporre a screening il 70% delle donne utilizzando test ad alte prestazioni entro i 35 anni e di nuovo entro i 45;
- garantire le cure al 90% delle donne colpite da malattia della cervice uterina.
Come comportarsi per prevedere il tumore alla cervice uterina
Intercettare precocemente le lesioni è la politica di prevenzione sanitaria che guida l’Italia verso il contenimento dei casi di tumore alla cervice uterina. Il piano d’azione prevede che tutte le donne tra i 25 e i 64 anni si sottopongano gratuitamente al Pap test ogni 3 anni o al più sofisticato esame che va alla ricerca del Papillomavirus (Hpv), da ripetere ogni 5 anni.
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