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L’importanza della scoperta dei ricercatori cinesi del Center for Disease Control and Prevention (CDC) e del Centro provinciale del Jiangxi, diffusa dall’agenzia di stampa ‘Nuova Cina’, risiede nel fatto che adesso si possono comprendere le mutazioni di Zika e lo sviluppo di batteri e reagenti per rilevare e soprattutto contrastare la malattia.
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Virus Zika nel liquido amniotico
È di pochi giorni fa, invece, un’altra notizia significativa. Grazie a uno studio pubblicato in The Lancet Infectious Diseases per la prima volta Zika è stato rilevato nel liquido amniotico di due donne incinte, confermando in questo modo l’ipotesi che il virus passi attraversare la placenta e infettando così il nascituro; tuttavia, è giusto sottolineare che non c’è la prova che questo provochi, in linea generale, la temuta microcefalia.In sintesi, lo studio ha preso in esame i casi di due donne, l’una di 25 e l’altra di 35 anni, su cui sono stati riscontrati i sintomi di infezione da Zika durante i primi tre mesi di gravidanza e attraverso gli Ultrasuoni si è accertata la microcefalia dei feti.
Quattro verità su Zika
Al di là di tutte le notizie che ruotano attorno a Zika, bisogna però ricordare quattro verità recentemente affermate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, per evitare di diffondere inesattezze:- Non esistono prove che i vaccini e gli insetticidi - e non Zika - stiano causando direttamente la microcefalia;
- Le zanzare geneticamente modificate non sono responsabili della diffusione di Zika in Brasile;
- La diffusione di Zika non è causata dal maschio della zanzara sterilizzata;
- Le strategie ‘chimiche’ non rappresentano l’unico mezzo di lotta contro Zika.
Per approfondire guarda anche “Come prevenire le punture delle zanzare”:
Ultimo aggiornamento: 01 Marzo 2016
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