Intervista al Dott. Antonio Del Sorbo, Specialista in Dermatologia e Venereologia, Dottore di Ricerca in Dermatologia Sperimentale.
Cosa l'ha spinta a partecipare a Frontiers of Interaction?
È la prima votla che noi medici prendiamo parte attiva a Frontiers, l'ho presa come un'idea molto innovativa proprio per la possibilità di confronto multidisciplinare tra diverse figure in cui ognuno porta, con il suo profilo professionale, un grande contributo alla nascita di nuove idee.
Nella sua pratica professionale quotidiana fa uso di mobile device?
Praticamente tutti i giorni.
Nella pratica professionale non la ritiene una cosa utile o pensa di incontrare resistenze da parte dei pazienti?
Influisce molto perchè il paziente che è già abituato ad utilizzare la tecnologia, che è la gran parte della popolazione, una volta ci mandava il fax, oggi ci fotografa - io mi occupo di dermatologia - il neo, la lesione sulla pelle, ce la invia in tempo reale via mail. Quindi, ci sono grossi vantaggi nel quotidiano.
Quali sono i pro e i contro dell'utilizzo dei mobile device nella pratica clinica medica?
I vantaggi sono tanti, perchè il progresso sta portando tantissime novità nella pratica ambulatoriale. Di veri e propri contro non ne vedo, però è chiaro che sono dei servizi che devono servire a rafforzare il rapporto medico-paziente, non a sostituirlo.
Dall'interazione fisica nello studio medico alla virtualizzazione del counselling online agevolato anche dal Mobile Health. Come immagina in un futuro prossimo il rapporto medico-paziente?
Almeno nella mia branca specialistica, nella dermatologia, immagino il paziente che entra nello studio per il controllo classico dei nei e, a fianco al neo, troviamo una nuvola di tag che ci riporta tutti i dati della visita precedente. Quindi, non è un futuro di fantascienza: parliamo ormai di tecnologie che già sono, oggi, presenti.
Rapporto medico paziente mediato dall'eHealth: quale secondo la sua opinione è, o potrebbe essere, la percezione dei pazienti? Diffidenza o entusiasmo?
Credo di grosso entusiasmo, perchè il paziente ama l'ordine, ama il progresso, e quindi, sicuramente entusiasmo. La tecnologia e l'eHealth si propone proprio come interfaccia nel mediare il rapporto medico-paziente nel terzo millennio.
Cosa l'ha spinta a partecipare a Frontiers of Interaction?
È la prima votla che noi medici prendiamo parte attiva a Frontiers, l'ho presa come un'idea molto innovativa proprio per la possibilità di confronto multidisciplinare tra diverse figure in cui ognuno porta, con il suo profilo professionale, un grande contributo alla nascita di nuove idee.
Nella sua pratica professionale quotidiana fa uso di mobile device?
Praticamente tutti i giorni.
Nella pratica professionale non la ritiene una cosa utile o pensa di incontrare resistenze da parte dei pazienti?
Influisce molto perchè il paziente che è già abituato ad utilizzare la tecnologia, che è la gran parte della popolazione, una volta ci mandava il fax, oggi ci fotografa - io mi occupo di dermatologia - il neo, la lesione sulla pelle, ce la invia in tempo reale via mail. Quindi, ci sono grossi vantaggi nel quotidiano.
Quali sono i pro e i contro dell'utilizzo dei mobile device nella pratica clinica medica?
I vantaggi sono tanti, perchè il progresso sta portando tantissime novità nella pratica ambulatoriale. Di veri e propri contro non ne vedo, però è chiaro che sono dei servizi che devono servire a rafforzare il rapporto medico-paziente, non a sostituirlo.
Dall'interazione fisica nello studio medico alla virtualizzazione del counselling online agevolato anche dal Mobile Health. Come immagina in un futuro prossimo il rapporto medico-paziente?
Almeno nella mia branca specialistica, nella dermatologia, immagino il paziente che entra nello studio per il controllo classico dei nei e, a fianco al neo, troviamo una nuvola di tag che ci riporta tutti i dati della visita precedente. Quindi, non è un futuro di fantascienza: parliamo ormai di tecnologie che già sono, oggi, presenti.
Rapporto medico paziente mediato dall'eHealth: quale secondo la sua opinione è, o potrebbe essere, la percezione dei pazienti? Diffidenza o entusiasmo?
Credo di grosso entusiasmo, perchè il paziente ama l'ordine, ama il progresso, e quindi, sicuramente entusiasmo. La tecnologia e l'eHealth si propone proprio come interfaccia nel mediare il rapporto medico-paziente nel terzo millennio.
Ultimo aggiornamento: 15 Ottobre 2015
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