Avere tutti i propri dati sanitari in un palmo di mano. Conoscere gli esiti degli esami specialistici, prenotare visite, archiviare diagnosi e molto altro è una delle promesse nate all’alba della diffusione in massa degli smartphone. Promesse che in parte hanno già dei riscontri.
Il problema principale è probabilmente il collegamento dei vari database per far sì che il paziente e le strutture mediche abbiano accesso, in modo sicuro e preservando la privacy, alle stesse informazioni. Processo lungo, che probabilmente sarà risolto con un protocollo in grado di diventare uno standard di mercato o accentrando le banche dati. Ma in questo processo notiamo la volontà di molti di offrire soluzioni alla raccolta delle informazioni sulla salute.
I dati raccolti dall’app Salute di Apple
Uno dei sistemi offerti è quello di Apple. L’azienda raccoglie dati sulla salute mediante i suoi dispositivi in forma crittografata, come indica nel suo sito. Dati provenienti dall’uso dell’iPhone e Apple Watch.
Per esempio si possono raccogliere informazioni riguardanti il consumo di calorie, la qualità del sonno, i battiti cardiaci, il livello di ossigeno nel sangue, la qualità della camminata e così via. Quindi la società ha poi pensato di raccogliere tutti questi dati in un’unica app chiamata Salute.
L’app Salute non fornisce solo delle informazioni aggregate sotto forma di grafici e relative allo stato di salute dell’utente, ma può anche consentire a quest’ultimo di condividere le informazioni con le strutture mediche in grado di leggerne il contenuto. Tramite CareKit, un framework da integrare nelle piattaforme delle cliniche, è possibile condividere con i medici tutti i dati raccolti dai dispositivi di Apple. Integrazione che al momento vede il coinvolgimento di grandi cliniche americane come la Johns Hopkins e la Duke e Boston Children’s Hospital.
Le 5 generazioni della Cartella clinica elettronica
Quella della raccolta e la condivisione delle informazioni mediche mediante una CCE (Cartella Clinica Elettronica) è solo una parte delle capacità reali di questo sistema.
In una ricerca della Gartner Research del 2004 si individuavano 5 generazioni di CCE:
- Generazione 1: The Collector. La raccolta dei dati medici in formato elettronico.
- Generazione 2: The Documentor. La condivisione di documenti clinici in ri-guardo le cure del paziente.
- Generazione 3: The Helper. I sistemi non si limitano a condividere documenti, ma aiutano il paziente con dei consigli e degli alert.
- Generazione 4: The Partner. Grazie alla raccolta massiva di dati, l’utente è aiu-tato prima dell’insorgere delle patologie con dei consigli nati dai dati raccolti sul-la sua persona.
- Generazione 5: The Mentor. Il sistema diventa così avanzato da aiutare l’utente quotidianamente nelle cure o nel prevenire le malattie.
La ricerca prevedeva, nel 2004, di arrivare alla generazione 5 entro il 2012. In realtà potremmo dire di essere a malapena nella generazione 3 e solo per alcune specifiche disease.
Il futuro e l’evoluzione delle cartelle cliniche elettroniche e i sistemi di gestione dei dati, quindi, ha ancora un futuro in crescita davanti a sé.