La trasformazione digitale nella sanità è, ormai, un processo avviato. Complice anche la pandemia da Covid-19, negli ultimi tempi si è assistito a una accelerazione della diffusione e dell’uso di servizi digitali da parte di cittadini, medici e strutture sanitarie.
Sempre più spesso si sente parlare di sanità digitale, chiamata anche e-health: con questo termine, secondo quanto condiviso dal Ministero della Salute, si intende “l’utilizzo di strumenti basati sulle tecnologie dell’informazione e della comunicazione per sostenere e promuovere la prevenzione, la diagnosi, il trattamento e il monitoraggio delle malattie e la gestione della salute e dello stile di vita.”
In parole più semplici, la sanità digitale nasce per supportare e migliorare il rapporto e la comunicazione tra medico e paziente e l’accessibilità dei cittadini a tutti i servizi sanitari disponibili.
Connected Care, che cosa si intende?
Un ruolo strategico nella sanità digitale italiana lo sta progressivamente acquisendo la Connected care. Che cosa si intende? La parola “connected” richiama il concetto di condivisione, mentre “care” non indica soltanto assistenza medica ma comprende tutti gli aspetti che incidono sul benessere e sullo stile di vita, come la prevenzione e la cura.
Si tratta, dunque, di un nuovo modello organizzativo che prevede la presa in carico globale del paziente e la condivisione di informazioni, dati clinici e strategie tra tutti i soggetti coinvolti (medici e infermieri ospedalieri, operatori sanitari sul territorio e a domicilio, pazienti, assicuratori, referenti istituzionali, ecc.).
L’obiettivo della Connected care è di mettere il paziente al centro del sistema salute e garantire un miglior accesso a informazioni e servizi sanitari, grazie soprattutto all’integrazione delle cure tra ospedale e territorio.
Tutto questo è possibile grazie a nuove soluzioni tecnologiche capaci di interconnettere i pazienti e tutti gli attori sanitari coinvolti, ma anche ai provvedimenti di governo messi in campo per promuovere il nuovo sistema informativo sanitario.
I progressi a seguito dell’aggiornamento del sistema informativo sanitario
Il Nuovo Sistema Informativo Sanitario (NSIS), istituito nel 2002, rappresenta lo strumento di riferimento per avere indicazioni in termini di qualità, efficienza e appropriatezza del Servizio Sanitario Nazionale SSN. Si tratta della più importante banca dati sanitaria a livello nazionale che consente il monitoraggio dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) e della spesa sanitaria.
Con l’introduzione delle cartelle cliniche elettroniche CCE e certificati telematici, il FSE, l’e-Prescription per la digitalizzazione e trasmissione elettronica delle prescrizioni e dei certificati di malattia, si va sempre più verso l’adozione di un sistema sanitario che integra la tecnologia nei modelli organizzativi. Non è un caso che il rafforzamento dell’infrastruttura tecnologica e degli strumenti per la raccolta, l’elaborazione, l’analisi dei dati sia tra i punti di discussione della missione 6 dedicata alla salute del PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
In tal modo, grazie alla telemedicina sarà possibile la programmazione di servizi di assistenza sanitaria in linea con i bisogni della popolazione, la sua evoluzione, i trend e il quadro epidemiologico.
Vuoi tenerti sempre informato sulle ultime news di telemedicina e sulle innovazioni nel campo della salute? Se sei un medico, CLICCA QUI e scopri su Paginemediche l’area dedicata alla salute digitale.