A livello sintomatico le
Anche una piccola quantità di cibo può scatenare la reazione allergica, mentre è necessario mangiare di solito una corposa dose di un determinato alimento per far scattare una intolleranza. Inoltre, quando si parla di allergie alimentari la nostra vita può essere messa in pericolo.
In generale, a livello medico, tale problema è determinato da un anomalo feedback immunologico ad un tipo di alimento o ad un preciso componente di esso e, spesso, l’allergene è individuato in una proteina, mentre l’intolleranza molte volte è causata dalla insufficienza di una Proteina o addirittura dalla sua assenza, coinvolgendo il metabolismo.
Negli ultimi tempi le allergie alimentari sono aumentate di gran lunga e non ci sono numeri certi al riguardo: tra l’altro, molte volte è un problema che viene sottostimato dal medico curante e autodiagnosticato dal paziente. Un altro elemento che complica una corretta stima delle allergie è il fatto che di frequente queste vengono confuse con le intolleranze alimentari che, come già accennato, non implicano una reazione immunitaria; tale distorsione del concetto di 'malattia' è causato probabilmente anche da una cattiva informazione.
Una complicanza ulteriore di diagnosi globale di soggetti che soffrono di allergie verso determinate tipologie di cibi dipende pure dalle differenti abitudini alimentari esistenti nelle diverse regioni e nazioni. Attualmente nella popolazione adulta la percentuale dei casi di incidenza risulta essere intorno al 3%. Nei bimbi tale valore sale al 7-8%, anche se, in questo caso, l’Allergia spesso scompare con l’età scolare.
Com’è noto, in teoria, qualsiasi alimento potrebbe provocare un’allergia, ma i maggiori cibi incriminati, tra gli altri, sono:
Per quanto riguarda la
Fondamentale al riguardo è la valutazione del rischio, basato su tre pilastri: l’identificazione del pericolo, la caratterizzazione di quest’ultimo e la valutazione dell’esposizione. È proprio per tale ragione che le autorità preposte hanno indirizzato i produttori ad una più puntuale dichiarazione in
Ma questo non toglie il fatto che, in alcuni alimenti, possano essere presenti degli allergeni cosiddetti 'nascosti', ovvero quelle sostanze aggiunte durante la produzione affinché la realizzazione del prodotto finito sia integra. Differentemente dalla indicazione in etichetta degli alimenti potenzialmente allergenici, per queste ultime sostanze non esiste obbligo e non esiste una regolazione in merito.
In Italia, ad opera del Ministero della Salute, degli Assessorati alla Sanità e delle cosiddette revisioni di analisi effettuate da laboratori pubblici, si effettuano dei controlli ufficiali tramite organismi specializzati di settore, verificando la rispondenza dei prodotti ai dettami europei. Ma a parte questo fattore, che ha senza dubbio la sua rilevanza, un problema rimane ancora aperto: vale a dire la non condivisione, da parte del mondo scientifico, della soglia limite di tracce di allergeni contenute negli alimenti.
Infine, come sappiamo, non esiste attualmente alcuna cura per le allergie alimentari. Se, ad esempio, l’allergia riguarda solo uno o due cibi, generalmente si segue una dieta mirata, eliminando radicalmente l’alimento. Nel caso, invece, di allergie multiple si seguono le cosiddette diete a rotazione, sempre secondo il parere medico.
Per quel che riguarda le tipologie di farmaci, in commercio ne esistono alcuni per alleviare i sintomi: questi sono tra i più vari e lo specialista li prescrive in base alla gravità del problema. Tra gli altri, ecco gli