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Intolleranza al lattosio: sintomi e alimentazione

Intolleranza al lattosio: sintomi e alimentazione

Come riconoscere i sintomi tipici dell'intolleranza al lattosio e qual è l'alimentazione giusta su cui si basa la terapia.
In questo articolo:

La più diffusa e conosciuta forma di intolleranza alimentare è l'intolleranza al lattosio. Il lattosio è lo zucchero del latte; ne è ricco il latte materno, come pure il latte di mucca, di capra, di pecora e naturalmente tutti i loro derivati. Soprattutto i latticini, la panna, il burro, il gelato e i formaggi freschi, mentre con la stagionatura il suo contenuto si perde. È inoltre presente come additivo in diversi insaccati (il prosciutto cotto, per esempio) e come eccipiente in molti farmaci. Molti cibi preconfezionati e a lunga conservazione, prodotti a livello industriale, contengono spesso lattosio.

Epidemiologia

Si stima che in Italia circa il 50% della popolazione adulta presenti tale deficit, specialmente al Sud e in Sardegna. Le percentuali sono molto variabili in Europa dove la tolleranza al lattosio va da un 2% a un 70% in Scandinavia, sempre tra gli adulti.

Intolleranza al lattosio: le cause

L'intolleranza al lattosio è dovuta da un deficit dell'enzima lattasi (totale nella alattasia, più comunemente parziale come nella ipolattasia). La lattasi compare già alla 23esima settimana di gestazione e la sua attività aumenta nel corso della gestazione fino a raggiungere il massimo alla nascita; resta massima per tutto il periodo in cui l’allattamento costituisce il nutrimento esclusivo del bambino. Dopo lo svezzamento inizia a decrescere con una riduzione progressiva geneticamente programmata, ma estremamente variabili da individuo a individuo, in età adulta.
Tale enzima scinde il disaccaride lattosio in glucosio e galattosio rendendone così possibile la Digestione e l'assorbimento.

Sintomi dell’intolleranza al lattosio

La sintomatologia dell'intolleranza al lattosio può presentarsi in varie forme, da lieve a moderata a severa, e comprendere una grande varietà di sintomi, a seconda del tipo di paziente, a seconda anche di eventuali e spesso concomitanti condizioni predisponenti o favorevoli, come per esempio il colon irritabile, la celiachia o una colite.
I sintomi che possono presentarsi sono:

  • dispepsia
  • digestione lenta e difficile
  • mal di pancia
  • spesso irregolarità dell'alvo
  • stipsi
  • diarrea
  • dolori crampiformi
  • coliche addominali
  • flatulenza
  • eccesso di gas intestinale
  • meteorismo
  • nausea
  • aerogastria
  • mal di stomaco
  • cefalea.

Come avviene la diagnosi

La Diagnosi si fa tramite l'accurata visita e l'attenta raccolta anamnestica del paziente, che possono condurre a un primo sospetto clinico. L'eliminazione del particolare tipo di alimenti contenenti lattosio risulta efficace nella soluzione dei disturbi dell'intollerante.

Un maggiore accertamento può essere ottenuto con l'H2-breath test al lattosio, un'indagine di laboratorio, con buona specificità (77,5%) e sensibilità (97,6%), che si esegue riscontrando e misurando l'espirazione di idrogeno (H2) in un apposito palloncino dopo aver fatto ingerire al paziente un carico di lattosio, a intervalli di mezz'ora per 3-4 ore consecutive dal carico.

Un'altra indagine utile è inoltre il test genetico. Il test genetico prevede l’impiego di un tampone buccale per ricercare una eventuale predisposizione a tale disfunzione, che spesso è ereditaria.

Intolleranza al lattosio: qual è la terapia?

La terapia delle intolleranze si basa dunque su particolari regimi dietetici. La dieta per gli intolleranti al lattosio deve essere osservata costantemente. Ma il grado e l'intensità dell'intolleranza, oltreché dei disturbi lamentati, possono condurre, da caso a caso, a restrizioni assolute o a riduzioni, a osservanze più o meno rigorose e magari anche a reintroduzioni graduali, tenendo conto della clinica e dell'esperienza di ognuno.

Può essere utile servirsi talvolta di integratori enzimatici (la lattasi) o di latti delattosati. Infine, è molto importante evitare la carenza di certi princìpi nutritivi (per esempio calcio, sali minerali, proteine, carboidrati, vitamine, vitamina D, ecc.) che tali diete alla lunga possono portare al nostro organismo, se non si considerano e non si integrano o sostituiscono opportunamente con i dovuti preparati farmacologici e dietetici.

Quando rivolgersi al medico?

In caso di sospetta intolleranza al lattosio, è bene rivolgersi al medico per una corretta diagnosi. Lo specialista potrebbe suggerire di rimuovere il lattosio dalla dieta per 2 settimane in modo da confermare o meno l’intolleranza del paziente.

Se hai bisogno di uno specialista o hai già una diagnosticata intolleranza al lattosio e vuoi sapere cosa fare, puoi contattare direttamente il Dr. Fattorini per un consulto via chat. Riceverai una risposta in poche ore e in ogni momento potrai condividere file e referti in tutta sicurezza.

Ultimo aggiornamento: 11 Marzo 2021
5 minuti di lettura

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