Si scrive “binge drinking”, si legge “abbuffata alcolica”. Ovvero, la tendenza a ingerire più bevande alcoliche nella stessa serata o comunque in un arco di tempo molto ristretto. Una abitudine, diffusissima soprattutto tra i più giovani, che rischia di portare alla dipendenza da alcol. Senza contare l’aumento della pressione arteriosa e dei livelli di zuccheri e colesterolo nel sangue.
Ma se si beve solo al sabato, si può comunque parlare di binge drinking? Sì, perché “questo comportamento, spesso ritenuto erroneamente un normale passaggio adolescenziale, in realtà si trasforma in un fattore di rischio per lo sviluppo di una vera e propria dipendenza”
Lo spiega, parlando a La Repubblica, Giovanni Addolorato, direttore dell’Unità Operativa dedicata alle patologie alcol correlate del policlinico Gemelli di Roma che, insieme al collega Antonio Gasbarrini, direttore Area di Gastroenterologia e Oncologia medica, ha firmato la scorsa estate un interessante studio proprio sui danni che provoca lo sballo alcolico del sabato sera.
“Abbiamo voluto indagare come vivono i giovani questi tour alcolici ormai di gran moda, purtroppo, e per farlo siamo andati, dopo aver ottenuto tutte le autorizzazioni del caso ovviamente, nelle scuole superiori di Roma e del Lazio scoprendo qualcosa che noi già immaginavamo ma che aveva bisogno di una letteratura”.
In questo modo l’équipe ha scoperto che su 2.704 studenti romani e laziali tra i 13 e i 20 anni, l’80% beveva alcolici per sua stessa ammissione, il 40 per cento nell’ultimo anno aveva fatto binge drinking e il 6,1% aveva un disturbo da uso di alcol. Dall’indagine, pubblicata su Scientific Reports, del gruppo editoriale di Nature, è emerso anche che più ci si abbuffa di drink in modo veloce più i disturbi da abuso e dipendenza sono frequenti.
“Tra qualche anno – ha ammesso infatti il professore - dovremo confrontarci purtroppo con un aumento di incidenza di patologie alcol-correlate nella popolazione oggi giovanile che nel frattempo sarà diventata adulta”.
Binge drinking, i pericoli dell’abbuffata alcolica
I rischi del binge drinking, però, non riguardano soltanto il lungo periodo. Un introito eccessivo di alcol è infatti in grado di alterare subito la pressione sanguigna, elevandola (ipertensione). I livelli di colesterolo possono aumentare (ipercolesterolemia) così come gli zuccheri nel sangue (iperglicemia).
Un insieme di condizioni che mette a rischio cuore e del cervello. A documentarlo è stato un gruppo di ricercatori americani, autori di uno studio pubblicato sul Journal of the American Heart Association. Gli scienziati hanno esaminato le risposte fornite a un questionario da oltre 4.700 adulti, di età compresa tra 18 e 45 anni. L’obiettivo era rilevare la frequenza nei consumi di bevande alcoliche. I consumatori sono stati suddivisi in tre categorie: quelli che non avevano mai fatto binge drinking, coloro che dichiaravano di aver consumato fino a cinque drink in una sola serata non più di dodici volte in un anno e chi invece era andato oltre questa soglia. Più si era avvezzi all’abitudine, più alti erano i parametri misurati: lo studio ha così rivelato che le persone che facevano binge drinking avevano un rischio maggiore di essere colpiti da problemi cardio e cerebrovascolari.