La Sibilla cumana era una donna bellissima, oracolo del dio Apollo. Per aver incontrato i suoi favori, la Sibilla poté chiedere ad Apollo di esaudire un suo desiderio; ella chiese di essere immortale ed il dio gliel'accordò. Purtroppo, si dimenticò di chiedere, oltre all'immortalità, anche l'eterna giovinezza, così il tempo passò e la Sibilla, ormai vecchia e decrepita, si spense per consumazione.
Se la Sibilla fosse vissuta ai giorni nostri non avrebbe avuto alcun problema, poiché la Chirurgia estetica le avrebbe restituito ciò che il tempo le andava togliendo: la bellezza. Infatti, oggigiorno questa branca della medicina è entrata di prepotenza a far parte dei consulti medici ordinari.
E non solo le donne vi ricorrono; anche i maschi, ormai, si rivolgono sempre più al chirurgo estetico per aggiustare le piccole imperfezioni del viso oppure per ridurre l'adipe accumulata qua e là sul corpo.
E se i ritocchi maschili puntano soprattutto alla rinoplastica e all'otoplastica per correggere un naso troppo pronunciato oppure le orecchie a sventola, per le donne gli INTERVENTI al seno, alle cosce e al viso restano quelli più 'gettonati'. Allora vediamo in dettaglio di cosa si tratta.
Il seno
Vanto femminile e simbolo della maternità, il seno è per molte donne un cruccio. Troppo piccolo, troppo grande, cadente, asimmetrico, il seno è forse la parte del corpo femminile più 'rifatta'. In sostanza, i tipi di intervento sono tre: la mastoplastica additiva nei casi, per esempio, di seno piccolo, la mastopessi, nei casi di seno cadente e la mastoplastica riduttiva nei casi di seno troppo abbondante o di neoplasie.
Molte donne soffrono per avere un seno troppo piccolo, a volte quasi inesistente. Alcune di esse risolvono con reggiseni imbottiti o a balconcino, che rialzino i seni e li facciano sembrare più voluminosi; alcuni di questi accorgimenti possono anche andare bene in pubblico, ma quando in privato il reggiseno viene tolto la situazione è di nuovo quella d'origine.
Per queste donne c'è la mastoplasica additiva che consiste nell'inserimento di una protesi al di sotto della ghiandola mammaria in un intervento di due ore effettuato in anestesia generale con un periodo di convalescenza di circa un mese. In questo periodo sono bandite le attività che implicano uno sforzo compiuto dalle braccia e l'esposizione al sole, ma dopo è possibile fare qualsiasi cosa, con la certezza di un risultato permanente.
L'intervento può essere effettuato a partire dai 18 anni, quando la maturazione fisica è completa. L'inserimento della protesi può essere compiuto per via ascellare o tramite areola mammaria, ma solitamente quest'ultima strada è preferibile perché è meno problematica e lascia una cicatrice che scompare nel giro di qualche mese.
La mastopessi è una tecnica che tende a rialzare il seno cadente o troppo allungato. L'intervento consiste nell'asportare la pelle in eccesso e nel ripiegare il derma sotto di essa, sostenendo la cicatrice sull'areola con un filo di nylon che dia stabilità e sostegno al seno.
L'intervento viene condotto in anestesia locale e senza necessità di ricovero; bisogna indossare un reggiseno elasticizzato nel periodo post-operatorio per circa due mesi perché il seno 'nuovo' assuma una forma definitiva. Chiaramente è possibile abbinare anche altri tipi di intervento alla mastopessi, come, ad esempio, una mastoplastica additiva o riduttiva, nel caso di seni asimmetrici, troppo abbondanti o troppo piccoli.
La mastoplastica riduttiva o riduzione mammaria tende a ridurre i seni troppo abbondanti oppure ad escindere tessuto mammario intaccato da neoplasia.
L'adipe in eccesso
Altro intervento di chirurgia estetica molto comune è quello volto ad eliminare le cellule adipose che si accumulano sull'addome o, più comunemente, sulle cosce. Si parla, in questo caso, di liposuzione.
Entrata nelle case degli italiani come una maledizione contro chi voleva andare contro il volere divino e trasformare quello che Dio le aveva dato, la liposuzione era stata considerata un'operazione pericolosa perché alcune donne che vi si erano sottoposte erano decedute in corso d'intervento. In realtà, le prime operazioni di questo tipo erano svolte da chirurghi non specializzati in chirurgia estetica, che spesso 'correggevano troppo'.
La liposuzione è, invece, l'intervento 'miracoloso', in grado di togliere il grasso in eccesso da fianchi, addome, glutei, cosce e rimodellare il corpo. L'intervento, in Anestesia generale o locale a seconda dell'estensione della zona da trattare, viene condotto attraverso l'inserimento sottocutaneo, nel tessuto adiposo, di cannule dal diametro di pochi millimetri che aspirano le cellule adipose.
Le cicatrici lasciate sono pressappoco invisibili; le nuove tecniche permettono nel post-operatorio di evitare anche le fastidiose guaine obbligatorie per evitare il cedimento della pelle, sostituite da collant elasticizzati.
Il viso
Solitamente, gli interventi più comuni al viso sono quelli volti a 'stirare' la pelle per appianare le rughe che compaiono progressivamente dopo la mezza età. Si parla allora di esfoliazione per dermoabrasione o per peeling chimico.
La dermoabrasione è una tecnica che mira all'eliminazione dello strato di pelle più superficiale fino al derma (lo strato profondo) con un macchinario. Il risultato è una pelle priva di asperità e solchi dovuti a cicatrici, rughe, acne o simili.
Il peeling, solitamente effettuato con sostanze chimiche, invece, dà gli stessi risultati della dermoabrasione, ma si avvale di sostanze chimiche che letteralmente provocano un'ustione della pelle e quindi rendono più agevole la rimozione della stessa perché si rinnovi senza asperità. A differenza della prima tecnica, il medico che pratica il peeling chimico non riesce a quantificare l'azione delle sostanze utilizzate e quindi la profondità dell'ustione cutanea. Ogni tipo di pelle, infatti, reagisce in modo diverso, che non può essere previsto in anticipo, ma soltanto dopo l'intervento.
Un altro tipo di intervento più radicale è invece il lifting. Comunemente utilizzato dalle star cinematografiche e televisive, il lifting è propriamente uno stiramento della pelle effettuato con un intervento di scollatura della stessa dai muscoli ed il tiraggio verso le orecchie ed il cuoio capelluto con l'eliminazione del triangolino di cute che soverchia.
L'intervento viene solitamente effettuato in anestesia generale e dura all'incirca due ore; la degenza dura due giorni e la convalescenza dieci. Il lifting può anche essere accompagnato da altri interventi al viso che aiutano a rendere più giovane lo sguardo ed in generale il volto.
La blefaroplastica è rivolta all'aggiustamento delle palpebre, sia superiore che inferiore, togliendone il grasso che, soprattutto nel caso delle palpebre inferiori, dà luogo alle antiestetiche borse.
La rinoplastica invece è volta alla correzione del setto nasale; molte persone con nasi ad uncino o arcuati, con la gobba pronunciata o semplicemente reduci da qualche incidente e, quindi, con un naso deformato possono migliorare il loro aspetto con un semplice intervento in anestesia totale di pressappoco un'ora. Il periodo post-operatorio è caratterizzato dall'uso di un gesso circa una settimana, anche se il naso resterà gonfio per quasi due mesi dopo l'intervento.
Se, invece, la correzione è limitata soltanto alla punta, allora l'intervento può essere effettuato in anestesia locale e non c'è bisogno del gesso; basteranno dei cerotti che sostengano le cartilagini delle narici.L'otoplastica è, infine, un intervento di poco meno di un'ora, eseguito in anestesia locale, che mira all'aggiustamento delle orecchie. Questa operazione può essere effettuata già a partire dai 10 anni e l'unico fastidio è la fasciatura da portare per una settimana dopo l'intervento.