Il Natale è la festa della famiglia, soprattutto di quelle in cui ci sono i bambini: un’occasione che ha quasi del magico per molte persone per stare accanto ai propri cari, per ritrovare e consolidare i legami affettivi e i sentimenti di appartenenza. Per molte altre persone, invece, la convivenza con i familiari viene vissuta come una costrizione, una convenzione inevitabile da seguire malvolentieri. Si parla a tal proposito di “Christmas Blues”, come la chiamano gli esperti, o “tristezza da Natale”, una sensazione di malinconia mista ad ansia che accompagna i giorni di festa e può rendere più tristi e apatici del solito.
Che cos’è la Christmas Blues?
La tradizione natalizia può essere vissuta da alcune persone come un periodo particolarmente stressante, con un senso di inadeguatezza per non riuscire ad essere felici ed entusiasti come il resto del mondo si aspetta. Tutti gioiscono ma l’impegno di acquistare regali, preparare l’albero, l’atmosfera stessa del Natale acuiscono la solitudine, il rancore, la tristezza di chi vive momenti di malinconia o di insoddisfazione personale.
Il Natale, in questo contesto, diventa anche un momento per fare bilanci, ripensare ai rapporti familiari e affettivi. È possibile che questa occasione di incontro, se forzato, costringa a fare i conti con aspetti irrisolti delle proprie relazioni interpersonali, con situazioni conflittuali mai risolte che generano ansia e tensione.
Gli anziani o i giovanissimi sono immuni da questo malessere; la Christmas Blues può colpire, invece, con maggiore probabilità persone con più di 30 anni, che sono costrette ad uscire dalla loro routine quotidiana per convivere con familiari e amici, in un confronto che spesso si rivela insoddisfacente e fa venire a galla una serie di problematiche emotive ed esistenziali che normalmente vengono meglio gestite. Il consumismo poi non ci ha aiutato, andando ad aggravare maggiormente questa situazione e spingendoci a sentirci costretti a far regali a tutti anche quando non ne abbiamo assolutamente la voglia.
L'aspetto tranquillizzante è che questo stato psicologico di disagio non è da considerarsi né patologico né preoccupante: è una situazione di malessere destinata a dissolversi poco dopo il 6 gennaio, quando si ritorna alla normalità.
Nel caso in cui lo stato di sofferenza psicologica si manifesti con una sintomatologia importante, è indispensabile consultare un professionista qualificato della salute mentale affinché possa valutare l’entità e la qualità del disturbo psicologico e, se necessario, impostare un intervento di cura mirato.
Come gestire la Christmas Blues?
Per salvaguardare la propria salute mentale e combattere la Christmas Blues, è indispensabile impegnarsi ad essere più flessibili, riuscire a dire qualche no, seguendo i propri desideri. Per ridurre lo stress e dare voce ai propri bisogni, occorre evitare di fingere sentimenti di gioia.
Ricordiamo che dal confronto, per quanto possa sembrare frustrante, può nascere qualcosa di costruttivo per se stessi e per ripensare a cosa si può fare per migliorare e stare meglio.
Le feste natalizie possono essere un momento per pensare e prendersi cura soprattutto di se stessi, per dormire di più, per dedicarsi a ciò che più ci appassiona, per uscire all’aperto anche nei giorni freddi, per godere il più possibile della luce naturale e restare all’aperto almeno un’ora al giorno.
Il Natale deve essere una di quelle occasioni in cui sfruttare la crisi per poter recuperare e ricostruire dei valori che rendano la nostra vita più ricca di significato.