Il disturbo hikikomori può essere considerato una sindrome culturale, ovvero una modalità di espressione del disagio psichico specifica di una determinata cultura. Il fenomeno, diffuso prevalentemente in Giappone, è caratterizzato da un isolamento sociale che può durare da alcuni mesi a diversi anni e i soggetti che ne sono affetti presentano, oltre alla reclusione volontaria, una serie di altri sintomi psichiatrici.
L'hikikomori in Italia
L’interesse suscitato in Italia dall’hikikomori nasce dal fatto che recentemente sembra siano stati individuati alcuni casi anche nel nostro Paese. Tuttavia, la diagnosi differenziale di tale patologia risulta complessa; allo stato attuale, mancano infatti studi che possano fornire indicazioni precise che permettano di identificare i tratti peculiari dell’hikikomori come classe diagnostica distinta.
Anche dal punto di vista della terapia non ci sono evidenze scientifiche, tuttavia sembrerebbe che trattamenti ad indirizzo cognitivo-comportamentale o sistemico-relazione siano maggiormente indicati, preferendo comunque un setting non individuale.