Chi sono i sacerdoti? Quali caratteristiche psicologiche hanno? Esiste una predisposizione caratteriale in chi è religioso? A queste domande ha risposto uno studio dell'Istituto di bioimmagini e fisiologia molecolare del Consiglio nazionale delle ricerche (Ibfm-Cnr) di Catanzaro, ideato e coordinato da Antonio Cerasa e pubblicato sulla rivista 'Personality and Individual Differences'. Ebbene, in generale risultano elevate nei sacerdoti caratteristiche come la coscienziosità e l'amicalità, mentre appaiono scarsi l'impulsività e il desiderio di andare alla ricerca di nuove sensazioni.
Numerose ricerche, soprattutto in ambito anglosassone, dimostrano come la religiosità giochi un ruolo positivo nel benessere psicofisico dell'essere umano: aspettativa di vita più lunga, minor frequenza di disturbi depressivi e minor dipendenza da fumo e alcool. "Recentemente alcuni ricercatori hanno ipotizzato che questa tendenza al benessere psicofisico sia in parte legata anche all'attitudine caratteriale della persona.
I primi studi eseguiti su gruppi di credenti laici hanno confermato questa IPOTESI, ma un'indagine diretta sui ministri della Chiesa non è stata mai compiuta", spiega Cerasa. "Per colmare questo vuoto abbiamo quindi per la prima volta preso in esame 200 sacerdoti ordinati nella Chiesa Cattolica, per la maggior parte diocesani o francescani, confrontandoli con oltre 300 credenti praticanti e con 200 persone che si dichiaravano non credenti o agnostiche". Il gruppo di ricerca ha impiegato per questa indagine il 'Neo Personality Inventory', uno dei test più accreditati per la valutazione della personalità e già usato per studiare il carattere dei credenti. Il modello classifica gli esseri umani secondo 5 grandi fattori: stabilità emotiva, estroversione, amicalità, apertura mentale e coscienziosità che a loro volta comprendono diversi sottotratti.
"La coscienziosità che indica affidabilità, puntualità, capacità di auto-organizzarsi, un tratto già considerato uno dei pilastri del profilo del credente, si conferma alto in fedeli laici e risulta alto anche nei sacerdoti, con maggior evidenza tra i diocesani", prosegue il ricercatore dell'Ibfm-Cnr.
"Per quanto riguarda l'amicalità - fattore con cui si intende la capacità di essere empatici, modesti, sensibili, altruisti e fiduciosi, finora poco studiata nei ministri del culto in genere, è emerso che tutte le persone credenti hanno un alto punteggio, ma tale fattore risulta significativamente maggiore nei sacerdoti rispetto ai laici. Per i fattori 'stabilità emotiva' ed 'estroversione' si nota chiaramente nei sacerdoti la scarsa impulsività e lo scarso desiderio di andare alla ricerca di nuove sensazioni", continua Cerasa.
"Infine, per l''apertura mentale' sia i fedeli laici sia i sacerdoti mostrano una chiara tendenza ad approfondire ciò che è già conosciuto, piuttosto che esplorare nuovi ambiti di conoscenza, e, per ciò che attiene ai valori, ad affidarsi a un'autorità riconosciuta all'interno della comunità". Questa ricerca "conferma alcune caratteristiche note delle persone credenti: amicalità, coscienziosità e bassa impulsività, ma soprattutto evidenzia alcuni tratti di personalità peculiari dei sacerdoti cattolici, che non erano mai stati evidenziati prima", conclude Cerasa.
Roma, 3 Marzo 2016 (AdnKronos Salute).
Numerose ricerche, soprattutto in ambito anglosassone, dimostrano come la religiosità giochi un ruolo positivo nel benessere psicofisico dell'essere umano: aspettativa di vita più lunga, minor frequenza di disturbi depressivi e minor dipendenza da fumo e alcool. "Recentemente alcuni ricercatori hanno ipotizzato che questa tendenza al benessere psicofisico sia in parte legata anche all'attitudine caratteriale della persona.
I primi studi eseguiti su gruppi di credenti laici hanno confermato questa IPOTESI, ma un'indagine diretta sui ministri della Chiesa non è stata mai compiuta", spiega Cerasa. "Per colmare questo vuoto abbiamo quindi per la prima volta preso in esame 200 sacerdoti ordinati nella Chiesa Cattolica, per la maggior parte diocesani o francescani, confrontandoli con oltre 300 credenti praticanti e con 200 persone che si dichiaravano non credenti o agnostiche". Il gruppo di ricerca ha impiegato per questa indagine il 'Neo Personality Inventory', uno dei test più accreditati per la valutazione della personalità e già usato per studiare il carattere dei credenti. Il modello classifica gli esseri umani secondo 5 grandi fattori: stabilità emotiva, estroversione, amicalità, apertura mentale e coscienziosità che a loro volta comprendono diversi sottotratti.
"La coscienziosità che indica affidabilità, puntualità, capacità di auto-organizzarsi, un tratto già considerato uno dei pilastri del profilo del credente, si conferma alto in fedeli laici e risulta alto anche nei sacerdoti, con maggior evidenza tra i diocesani", prosegue il ricercatore dell'Ibfm-Cnr.
"Per quanto riguarda l'amicalità - fattore con cui si intende la capacità di essere empatici, modesti, sensibili, altruisti e fiduciosi, finora poco studiata nei ministri del culto in genere, è emerso che tutte le persone credenti hanno un alto punteggio, ma tale fattore risulta significativamente maggiore nei sacerdoti rispetto ai laici. Per i fattori 'stabilità emotiva' ed 'estroversione' si nota chiaramente nei sacerdoti la scarsa impulsività e lo scarso desiderio di andare alla ricerca di nuove sensazioni", continua Cerasa.
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Roma, 3 Marzo 2016 (AdnKronos Salute).
Ultimo aggiornamento: 04 Marzo 2016
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