La sindrome del colon irritabile, o più comunemente “colite”, è un disturbo cronico piuttosto diffuso che si manifesta con spasmi e dolori addominali, nausea, costipazione, stitichezza o diarrea. Nonostante l’estrema diffusione di questa patologia – colpisce una persona su cinque – i disordini intestinali che comporta, sebbene curabili e controllabili, possono diventare davvero spiacevoli nella gestione della quotidiana della vita.
Una dieta corretta, assieme a un migliore controllo dello stress ed eventualmente all’aiuto di integratori, è il primo step per far regredire i sintomi e stare meglio.
Dieta per colon irritabile, cosa mangiare
Purtroppo i cibi nemici del colon non sono gli stessi per tutti i pazienti. Gli alimenti “a rischio” vanno valutati dal medico caso per caso e dipendono prima di tutto dalla sensibilità individuale rispetto a certi cibi. È quindi necessario prima di tutto fare un lento e paziente lavoro di “censimento” dei cibi della propria dieta con un’opera di inclusione ed esclusione per rilevare quelli che effettivamente causano delle reazioni.
Sarà poi possibile stabilire delle linee guida per una alimentazione adatta a partire dai sintomi più caratterizzanti la colite di uno specifico paziente (stitichezza, per esempio, o diarrea). Se la stipsi è prevalente, si consiglia generalmente di aumentare il consumo di fibre, dove carenti – che, va ricordato non sono, però, efficaci contro il dolore, anzi potrebbero acuirlo – e di aumentare l’idratazione bevendo una maggiore quantità di acqua.
La frutta e la verdura, il pane e i cereali integrali sono delle buone fonti di fibre e possono contribuire a tenere il colon un po’ più disteso e a rendere le feci più umide. Le diete ad alto contenuto di fibre possono causare però gonfiore e formazione di gas, sebbene alcuni pazienti riferiscano che questi sintomi scompaiono nel giro di alcune settimane. Se la diarrea è il sintomo caratterizzante, è comunque importante idratarsi molto ma meglio ridurre le fibre ed evitare la crusca.
È utile consumare alimenti a basso contenuto di grassi come frutta e verdura e, se non si soffre di celiachia, ad alto contenuto di carboidrati, come pasta, riso, pane e cereali integrali. Mangiare a orari regolari e masticare con calma, senza farsi prendere dalla fretta. Contro il colon irritabile è meglio preferire le verdure cotte, condite con dell’olio extravergine di oliva a crudo. Per quanto riguarda la frutta, semi e bucce possono peggiorare i sintomi della colite: perciò meglio evitarli pulendo e sbucciando i frutti per bene.
Dieta per colon irritabile, cosa evitare
No ai latticini, sì allo yogurt. No ai legumi, sì a carne e soprattutto pesce come fonte di proteine. No deciso agli alcolici.
Prima di modificare la dieta, si è accennato, tenete un diario, annotando tutti gli alimenti che sembrano far peggiorare i sintomi, poi riferite le vostre scoperte al medico o a un dietologo di fiducia. Tra gli alimenti a potenziale rischio ci sono oltre a latte e latticini, anche alcuni frutti (come pesche, prugne e pere, anguria, melone, agrumi), i dolcificanti (acesulfame, aspartame): meglio lo zucchero che i prodotti light dolcificati.
No alla marmellata e le caramelle, le spezie, il caffè, il tè e la cola; altre bibite gasate; alcune verdure (rucola, sedano, cetrioli, cipolla, carciofi, spinaci). Altri alimenti sono a rischio indiretto, come quelli ricchi di sale (i dadi per brodo, gli insaccati). È bene evitare anche comportamenti alimentari che facilitano l’inghiottimento di aria come masticare chewing gum e mangiare troppo in fretta. Meglio pasti piccoli e frequenti, inoltre, che pasti sporadici ma abbondanti.
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