Il nome è evocativo, ma l’ “occhio di pernice”, espressione con cui si indicano, per il loro aspetto, i piccoli calli che si possono formare tra le dita dei piedi o sulla pianta, è tutt’altro che qualcosa di poetico.
L’occhio di pernice può, anzi, essere piuttosto doloroso, per l’attrito meccanico costante nelle zone in cui si forma e per il sudore e la macerazione della cute. Anche nelle forme iniziali, l’occhio di pernice va trattato: essenziale è la pulizia accurata accompagnata da cure mediche specifiche. In caso di recidiva, può essere indicata l’asportazione chirurgica.
Cos’è l’occhio di pernice
L’occhio di pernice è un ispessimento della pelle, simile a un callo o una piccola verruca ruvida (“tiloma” è il termine medico), che interessa lo strato superficiale della cute del piede ma poi si estende in profondità provocando dolore e fastidio mentre si cammina.
A generarlo è di solito uno sfregamento ripetuto o una forte pressione locale dovuta, per esempio, all’utilizzo di scarpe nuove o scomode. Una scorretta posizione del piede all’interno della calzatura, come può avvenire per l’uso frequente di tacchi alti, può comprimere molto alcune parti: la pianta e le dita sono le zone più esposte. L’occhio di pernice è più piccolo di un comune callo ma è doloroso, può provocare difficoltà a camminare e a stare per molto tempo in piedi, generare gonfiore e fastidio nell’indossare le scarpe.
In alcuni casi è possibile che oltre al dolore, con l’occhio di pernice si manifestino anche infezioni batteriche o funghi perché, specialmente tra le dita, la pelle dei piedi è più esposta a sudore e macerazione. Per prevenire l’occhio di pernice è importante mantenere una corretta igiene dei piedi, asciugarli bene dopo essersi lavati per evitare che alcune zone restino umide, eliminare le callosità con una pietra pomice, evitare scarpe scomode e strette.
Occhio di pernice, come rimuoverlo
In ogni caso, la cura dell’occhio di pernice è semplice. Il trattamento comincia con l’eliminare l’elemento che ha causato l’ispessimento cutaneo (scarpe strette, sfregamento eccessivo e così via). A questo punto, si può intervenire con delle pomate e gel emollienti ad hoc, acquistabili in farmacia, e cerotti, dischetti o cuscinetti protettivi in spugna o silicone anti-sfregamento.
Bene il pediluvio con sali e bicarbonato, e tutto ciò che riguarda la cura e il benessere del piede. Se la pelle è infiammata e presenta ulcere e pus è necessaria una cura antibiotica. In ogni caso, è necessario rivolgersi al medico. L’asportazione chirurgica dell’occhio di pernice si effettua quando i trattamenti locali non hanno funzionato, oppure in presenza di recidive. La rimozione è rapida e semplice, si effettua in ambulatorio con una piccola incisione con cui il chirurgo rimuoverà l’ispessimento calloso. La ripresa è rapida e non comporta particolari disagi.