Il melanoma è un tumore maligno della pelle che trova la sua origine nei melanociti, le cellule che hanno la funzione di produrre melanina, la sostanza responsabile del colore della pelle.
La sua diagnosi precoce non è semplice, pertanto è fondamentale sottoporsi a controlli regolari dal dermatologo e attuare le corrette strategie di prevenzione.
Il melanoma: fattori di rischio
Il melanoma rappresenta il nemico numero uno della pelle; si tratta del terzo tumore più frequente al di sotto dei 50 anni e nel 20% dei casi si sviluppa in pazienti con età compresa tra i 15 e i 39 anni.
Nel 2019 i casi di melanoma in Italia sono stati 12.300 e le cause dell’insorgenza sono sempre più spesso imputabili a:
Fattori di rischio individuali
- storia familiare di almeno un altro caso di melanoma in famiglia;
- particolari caratteristiche fisiche, come carnagione e occhi chiari, capelli rossi o biondi, occhi azzurri e lentiggini sulla cute;
- presenza di un numero elevato di nei (oltre 100), oppure almeno 5 nei atipici e congeniti;
- pregresse ustioni solari legate all'infanzia e adolescenza;
- malattie genetiche e immunosoppressione.
Fattori di rischio ambientali
- stare troppe ore al sole può danneggiare il Dna e innescare una trasformazione tumorale;
- sottoporsi a radiazioni artificiali come lettini e lampade abbronzanti;
- protezione insufficiente delle creme solari per lunghe esposizioni.
Come riconoscere un melanoma?
I segnali più comuni con cui si manifesta il melanoma sono il cambiamento nell’aspetto di un neo già esistente oppure la comparsa di uno nuovo.
Generalmente, le caratteristiche che fanno sospettare la comparsa di melanoma sono:
- irregolarità nella forma del neo, con bordi frastagliati e indistinti, anche solo su una parte;
- colore scuro o non uniforme con sfumature interne;
- dimensioni che vanno oltre 6 mm di diametro con una mutazione visibile (elevazione e estensione rapida);
- emorragia spontanea, senza traumi.
Controlli e diagnosi del melanoma
Il primo controllo che permette di intercettare il melanoma ai primi stadi di sviluppo è l’auto-esame della cute. Si tratta della regolare esplorazione della propria pelle, meglio se dopo la doccia, in una stanza ben illuminata con uno specchio intero, per osservare eventuali cambiamenti sul corpo.
La sola osservazione però non basta. A questa è bene aggiungere regolari visite specialistiche presso un dermatologo, che effettuerà in primis una visita di tutti i nei vecchi e nuovi presenti nel corpo, valutando la storia familiare e la presenza di segni e sintomi del melanoma cutaneo.
Attraverso una dermatoscopia, il dermatologo esaminerà le caratteristiche delle strutture pigmentate dell’epidermide, non visibili alla semplice ispezione ad occhio nudo, in maniera assolutamente non invasiva. Questa indagine faciliterà la diagnosi, riducendo la necessità di ricorrere a biopsie.
Qualora si rilevasse una presenza sospetta, invece, lo specialista provvederà a rimuovere chirurgicamente il neo e analizzarlo mediante esame istologico, alla ricerca di eventuali di cellule tumorali. Il risultato dell'esame consentirà poi di stabilire spessore e tipo di melanoma e muoversi per programmare gli interventi successivi.
Le regole di prevenzione del melanoma
Esistono diversi comportamenti che possono ridurre il rischio di sviluppare melanomi:
- esporsi in modo moderato al sole fin dalla più tenera età, soprattutto evitando le ore più calde e le possibili scottature;
- sotto il sole è consigliabile indossare cappelli e occhiali da sole, e soprattutto creme protettive adeguate al proprio fototipo;
- ridurre al minimo l'uso di lettini e lampade abbronzanti;
- dedicare del tempo al controllo periodico dei propri nei (bastano 10 minuti);
- attenzione all’uso di alcuni cosmetici al sole che potrebbero amplificare l’effetto delle radiazioni;
- se ci si è scottati, evitare di prendere nuovamente il sole nella zona arrossata;
- nutrire la pelle con cibi ricchi di betacarotene che aiutano a proteggere la cute dai danni delle radiazioni solari.