Se per molti la Primavera è la stagione della rinascita, delle passeggiate al tramonto, sotto un sole mite e sopra un prato fiorito, per molti altri l'arrivo della bella stagione coincide con starnuti e prurito.
Secondo le stime dell'Allergy Day 2016, come si legge su Il Sole 12 Ore, nel Bel Paese le persone che soffrono di allergie sono una su 3, mentre in tutta Europa si stima che ci siano 70 milioni di allergici.
Ad avere il predominio sono le allergie, con tanto di forme asmatiche e riniti associate all'esposizione al polline, ma anche agli acari o ai peli degli animali. Dei dati destinati ad aumentare se si pensa che è previsto che nel 2020 le allergie colpiranno il 50% dei più piccoli.
Le cause
In particolare, il male primaverile per antonomasia è certamente la rinite allergica, nota anche come pollinosi. Si tratta di un'infiammazione periodica o cronica, che interessa il naso e la cui causa va ricercata in una reazione allergica. Quest'ultima, in particolare, costituisce una risposta determinata dall'interazione di diversi fattori genetici, ambientali e soprattutto immunitari.
Come riportano sul sito dell'ISS, quando l'organismo soggetto ad allergie entra in contatto con un allergene, il corpo prova a rispondere producendo degli anticorpi specifici, note come immunogluline E(IgE). Queste, a loro volta, legandosi a un certo tipo di cellule all'interno delle mucose, provocano il rilascio di sostante irritanti, quali appunto le istamine, che infiammano tessuti dermici e mucose. In parole semplici, la presenza dell'allergene mette in all'erta il sistema immunitario che utilizza degli anticorpi per contrastarlo ed eliminare il problema.
Soggetti a rischio
Se è vero che esiste un certo tipo di familiarità nell'essere soggetto a diventare allergico, entrare in contatto, soprattutto dopo una malattia, con un ambiente ricco di pollini, può essere una concausa dello sviluppo di un'allergia.
Sintomi: come riconoscere una rinite allergica
Le sintomatologie più comuni e diffuse sono in genere la tipica congestione nasale, accompagnata da scolo nasale, prurito, lacrimazione degli occhi, tosse e Infiammazione delle mucose. Esistono però dei sintomi più gravi, come l'asma, lo shock anafilattico con perdita di coscienza, che - nei casi più gravi - può addirittura condurre alla morte. Anche nei casi meno pesanti, sintomi di questi tipo possono influire negativamente nello svolgimento delle normali azioni quotidiane, a cominciare dal mattino appena svegli. Per non parlare dei costi sociali e sanitari che ne possono conseguire.
Come diagnosticare la rinite allergica
Spesso i sintomi dell'allergia possono essere molto simili a quelli di un raffreddore. Se questi però continuano nel tempo, con un'accentuazione delle problematiche in determinati periodi dell'anno, è il caso di effettuare dei test per essere certi di essere di fronte a un'allergia. Alcuni test, come quelli cutanei che vengono effettuati iniettando in un lembo di pelle estratti di diversi tipi di allergeni, permettono di verificare la risposta infiammatoria già visivamente. Esistono poi dei test più accurati e approfonditi come quelli che si eseguono individuando le IgE nel sangue.
Ambienti da preferire
A differenza di quanto si possa pensare, i pazienti affetti da un'allergia stanno meglio in campagna che in città. L'inquinamento atmosferico e le temperature elevate della città, infatti, amplificano le allergie. Proprio per questo, è consigliabile privilegiare il mare, che ha la capacità di spazzare via i Pollini presenti nell'aria.
Trattamento
Quando si presentano i sintomi di un'allergia, è assolutamente necessario agire subito. Se è vero che esistono dei vaccini che costituiscono l'unico trattamento desensibilizzante per frenare l'infiammazione - da fare nei periodi in cui non ci sono pollini - per placare le infiammazioni è possibile far uso di antistaminici, antileucotrienici o cortisonici da spruzzare o inalare. Possibile, anche, utilizzare un broncodilatatore ma è sempre necessario consultare prima il proprio medico.
Prevenzione
La prevenzione migliore è certamente quella che consiste nell'evitare il contatto con l'allergene. Ciò, però, non è certamente facile nel caso delle allergie da pollini. Il consiglio è, dunque, quello di evitare di restare all'aperto per lunghi periodi, di chiudere le finestre, utilizzando sistemi di filtri e condizionamento per gli ambienti. Se, poi, i sintomi non accennano a diminuire e perdurano nel tempo, è anche possibile una immunoterapia con molteplici iniezioni di allergene diluito a concentrazioni crescenti, che consentano di abituare il corpo alla presenza dell'allergene, riducendo la risposta immunitaria che scatena, per l'appunto, l'allergia.
Per approfondire guarda anche “Rinite allergica“