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Orecchie a sventola: come correggerle

Orecchie a sventola: come correggerle

A provocare le orecchie a sventola è un fattore ereditario, ma oggi grazie a chirurgia e laser non sono più un problema.
In questo articolo:

Una volta si usava fasciare la testa dei bimbi per evitare che le orecchie si deformassero. Oggi, finalmente, questa pratica non si usa più perché si è scoperto che a provocare le orecchie a sventola è un fattore ereditario e la loro formazione avviene già nella vita intrauterina.

Questa particolare formazione è dovuta, infatti, ad un blocco della rotazione della cartilagine esterna dell'orecchio, che non si avvicina abbastanza alla testa. Questo blocco avviene verso il sesto mese di gravidanza, ma il motivo che lo scatena è ancora tuttora sconosciuto. Il problema che ne deriva è unicamente estetico, non intacca l'udito o le funzioni dell'orecchio, ma spesso provoca un senso di disagio in chi ne è affetto.

Prima di intervenire

Il primo passo per correggere le orecchie a sventola è contattare un chirurgo. Questi deve visitare il paziente (solitamente un bambino) per accertarsi che ci siano le condizioni adatte all'operazione, soprattutto dal punto di vista psicologico. Inoltre, il chirurgo deve poter assicurarsi dell'entità dell'intervento.

Quindi, prescriverà degli esami da eseguire, che sono volti a verificare lo stato fisico del paziente che sta per sottoporsi ad intervento: un elettrocardiogramma, un esame delle urine, un esame completo del sangueed il test di elettrocoagulazione sanguigna.

Il paziente dovrà anche incontrare un anestesista per valutare quale Anestesia scegliere; l'operazione può essere effettuata, infatti, in anestesia locale o generale; la prima verrà utilizzata quando le orecchie saranno operate a distanza di una settimana l'una dall'altra, la seconda se vengono operate nello stesso intervento. Prima dell'operazione, bisognerà tagliare i capelli nella zona accanto all'orecchio.

L'operazione

Può essere effettuata a partire dai 7 anni e prende circa mezz'ora ad orecchio. Comincia con una piccola incisione dietro il padiglione auricolare e l'asportazione di un lembo di pelle; si procede poi all'asportazione della cartilagine, a seconda della sporgenza dell'orecchio. Infine, si incide la pelle nella zona anteriore dell'orecchio, vi si inserisce una lima per il taglio della cartilagine che, così, automaticamente si posizionerà più vicino al cranio.

Le ferite vengono suturate e viene applicato un cerotto imbevuto di antibiotico, per evitare rischi di infezioni. Infine viene posto un bendaggio compressivo che mantiene il padiglione auricolare aderente al cranio.

Il periodo post-operatorio

Il paziente dovrà indossare una fascia elastica, notte e giorno, per mantenere le orecchie ben aderenti al Cranio per circa 30 giorni. Dovrà anche sottoporsi a visite di controllo 3 giorni dopo l'operazione, per disinfettare e cambiare la benda, una settimana dopo, per accertarsi che tutto proceda nella norma e due settimane dopo per togliere i punti.

Attenzione, però, alla benda: non va tolta prima dei 30 giorni canonici, altrimenti si rischia di inficiare la buona riuscita dell'operazione. Bisogna anche avere alcune accortezze: innanzitutto, se si indossano degli occhiali, sarebbe meglio limitarne l'uso il più possibile per i primi tempi, poi sarebbe meglio evitare i raggi solari per il mese in cui si porta la benda, ed infine meglio rimandare a dopo gli sport che potrebbero provocare traumi alle orecchie.

Il laser fa miracoli

Una delle ultime novità in questo campo è il cosiddetto laser CO2 elettropulsato; questo strumento evita il dolore e la fuoriuscita di Sangue e l'operazione è eseguibile addirittura in ambulatorio. Il laser, infatti, rimodella la cartilagine del padiglione auricolare, modificando quindi la sua curvatura. Ovviamente, le conseguenze più immediate sono un più veloce recupero ed una cicatrice praticamente invisibile.

Ultimo aggiornamento: 21 Gennaio 2022
4 minuti di lettura

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