Lo svezzamento del neonato è un percorso graduale che ha inizio intorno ai sei mesi e rappresenta una piccola rivoluzione: il piccolo dovrà passare dal caldo e tenero abbraccio della mamma ad un cucchiaino, dalla suzione al masticamento (o qualcosa di simile), da un unico cibo liquido a diverse consistenze più o meno solide.
Svezzamento neonato o alimentazione complementare
La fase in cui vi è l’introduzione nella dieta del bambino dei primi cibi solidi in aggiunta al latte materno o artificiale si chiama “alimentazione complementare”, meglio conosciuta come svezzamento.
Lo svezzamento svolge un ruolo importante per il bambino perché va a completa l’alimentazione quando il latte da solo non è più sufficiente a fornire tutti i nutrienti necessari per una crescita e uno sviluppo sano.
Tuttavia, è importante che l'introduzione degli alimenti complementari sia fatta in modo graduale e controllato. Ai primi tentativi è comprensibile che il bambino si rifiuti di mangiare e veda come “estranea” la sostanza che chi viene proposta. Fai in modo che sperimenti con i cinque sensi il cibo prima di assaggiarlo.
Svezzamento: quando iniziare?
In genere, lo svezzamento del neonato dovrebbe iniziare intorno ai 6 mesi e le ragioni sono diverse: innanzitutto, fino a quell'età l'organismo immaturo del bimbo non riesce ad assorbire le sostanze nutritive di alimenti diversi dal latte; quindi, sarebbe dannoso toglierglielo prima di allora.
Inoltre, sarebbe più facilmente esposto ad intolleranze alimentari, poiché il suo intestino non è ancora impermeabile a particolari sostanze, quali proteine delle uova o glutine e quindi potrebbe sperimentare allergie.
Oltre ad aver sviluppato le capacità gastrointestinali per digerire gli alimenti, il bambino a 6 mesi avrà acquisito anche abilità neuro-psicomotorie per stare seduto e afferrare il cibo.
Tabella svezzamento: sì o no?
Quando si inizia lo svezzamento del neonato non è necessario seguire una rigida tabella di marcia.
Il modo con cui si propongono i primi cibi è indifferente: omogenizzato, frullato, passato, ecc. vanno tutti bene. L’importante è esporre gradualmente il bambino a consistenze differenti: una carota schiacciata, una pastina prima piccola e poi più grande e così via. Se si offrono alimenti in pezzi è importante scegliere forme e consistenze sicure per evitare il rischio di soffocamento.
Ricordiamo che l'OMS e altri organismi sanitari raccomandano che i bambini continuino ad assumere il latte materno insieme ad altri cibi complementari almeno fino all'età di due anni.